L’autoriforma del sistema agricolo
mira anche alla qualità
E Riso e Rane certifica il ‘Dna’ del riso
In questi anni di crisi si è assistito a un profondo rivolgimento del sistema agricolo, che ha portato alla nascita dei consorzi e dei distretti rurali quali il Dam, Desr, Riso e Rane, Delle Tre Acque. Gli agricoltori, in precedenza sempre più deboli e sulla difensiva, hanno imboccato la strada della progettualità: una auto-riorganizzazione del settore, indipendente dalle rappresentanze sindacali, che ha portato allo sviluppo della multifunzionalità, attenta alla massimizzazione della produzione, ma con l’affiancamento di agriturismi, vendita diretta dei prodotti, didattica e soprattutto tutela del territorio, vista anche come traino per l’immagine di qualità dei propri prodotti.
Riso certificato a partire dalla semente
Ed è proprio in quest’ottica di valorizzazione e della qualità dei prodotti che il distretto rurale Riso e Rane ha realizzato il riso Carnaroli dal ‘Dna controllato’, coltivato in un’area precisa e ben identificabile del territorio della Città Metropolitana, all’interno di 23 comuni all’interno del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Il progetto…
L’autoriforma del sistema agricolo
mira anche alla qualità
E Riso e Rane certifica il ‘Dna’ del riso
In questi anni di crisi si è assistito a un profondo rivolgimento del sistema agricolo, che ha portato alla nascita dei consorzi e dei distretti rurali quali il Dam, Desr, Riso e Rane, Delle Tre Acque. Gli agricoltori, in precedenza sempre più deboli e sulla difensiva, hanno imboccato la strada della progettualità: una auto-riorganizzazione del settore, indipendente dalle rappresentanze sindacali, che ha portato allo sviluppo della multifunzionalità, attenta alla massimizzazione della produzione, ma con l’affiancamento di agriturismi, vendita diretta dei prodotti, didattica e soprattutto tutela del territorio, vista anche come traino per l’immagine di qualità dei propri prodotti.
Riso certificato a partire dalla semente
Ed è proprio in quest’ottica di valorizzazione e della qualità dei prodotti che il distretto rurale Riso e Rane ha realizzato il riso Carnaroli dal ‘Dna controllato’, coltivato in un’area precisa e ben identificabile del territorio della Città Metropolitana, all’interno di 23 comuni all’interno del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Il progettoè stato ufficialmente “presentato” giovedì 16 aprile, nell’ambito di una conferenza svoltasi nel municipio di Rosate. Noi c’eravamo, insieme a tanti altri, tra cui 8 sindaci e assessori (Rosate, Cusago, Abbiategrasso, Albairate, Vermezzo, Gaggiano, Bubbiano, Motta Visconti) dei 23 comuni coinvolti nel progetto.
“Siamo partiti dallo sviluppo di una filiera di qualità e chiarezza verso il consumatore -ha spiegato Marco Magni, direttore del distretto rurale Riso e Rane-. Abbiamo così identificato la varietà di riso che proponiamo. Il prodotto è a marchio ‘Dna controllato’, vale a dire che si certifica che il riso contenuto nella confezione in vendita corrisponde esattamente alla varietà indicata, ad esempio Carnaroli. Le analisi per la certificazione ‘Dna controllato’ vengono effettuate dalla piattaforma Genomica del Parco Tecnologico Padano di Lodi (www.dnacontrollato.it). Il riso contenuto in ogni confezione, ad esempio del tipo Carnaroli, è certificato a partire dalla semente, prodotta all’interno del distretto rurale ‘Riso e rane’, nato e cresciuto nel territorio a garanzia della sua tracciabilità e identità territoriale. Un’idea nata dalla progettualità sviluppata dal Distretto e finanziata con la misura 124 del Piano di sviluppo rurale 2007/2013”.
Nelle mense scolastiche e anche al supermercato
Oltre che nelle mense scolastiche dei Comuni (e non solo di quelli del distretto), il valore del progetto ha permesso a Riso e Rane di entrare nell’universo della grande distribuzione: “Abbiamo stretto un accordo con Esselunga -ha spiegato il presidente del distretto Francesco Galimberti- e da due mesi e mezzo i nostri prodotti si trovano in 48 centri di vendita della catena. Con soddisfazione dei responsabili del supermercato, che sta vendendo più del previsto. Contiamo, quindi, di poter aumentare sia i punti di vendita sia la gamma dei prodotti, dal momento che da quest’autunno dovremmo avere anche l’Arborio”.
Il distretto rurale Riso e rane riunisce attualmente 63 aziende risicole per una superficie coltivata di 5mila ettari, di cui 4mila coltivati a riso. Nato nel 2011, il distretto si è posto l’obiettivo di creare un vero e proprio brand territoriale riconoscibile per la qualità dei prodotti, di cui viene garantita provenienza e tracciabilità. “Per continuare a produrre il riso migliore d’Europa a 10-20 km da Milano bisogna muoversi in maniera coordinata, superando l’individualismo atavico – ha concluso il direttore Marco Magni-. Ci si è perciò costituiti come gruppo d’acquisto, per ottenere consistenti sconti per i prodotti che servono alla produzione”. Ma sono altresì impegnati sul fronte della qualità del prodotto, che deriva anche da una grande attenzione posta alla valorizzazione ambientale: acque pulite e presenza di fauna, che attirano il turismo rurale.