Lo strano caso della Mapei
industriali e ambientalisti
uniti nella lotta

Quanti casi ricordate di ambientalisti e imprenditori che portano avanti lo stesso progetto territoriale? Pochissimi, vero? Eppure stavolta, inaspettatamente, questa mosca bianca svolazza nei territori tra Peschiera e Mediglia. Infatti, la recentissima proposta di Aisem, l’Associazione degli imprenditori del sud est Milano, ricalca -precisa precisa- quanto richiesto in un’assemblea svoltasi a Mediglia lo scorso 17 febbraio, indetta da Associazione per il Parco Sud, Desr (Distretto di Economia Solidale Rurale), Italia Nostra Milano Sud Est, Legambiente Lombardia e Wwf Lombardia: ovvero, è inutile distruggere aree agricole del Parco Sud, quando a fianco ci sono aree più che idonee per ospitare i nuovi uffici direzionali dell’azienda Chimica Mapei, che intende lasciare Milano per trasferirsi in campagna.
Va detto, per onor di cronaca, che le argomentazioni di industriali e ambientalisti sono basate su motivazioni diverse. Mario Orfei, presidente Aisem, tocca corde prettamente imprenditoriali: “Sfruttando le opportunità…

Lo strano caso della Mapei
industriali e ambientalisti
uniti nella lotta

Quanti casi ricordate di ambientalisti e imprenditori che portano avanti lo stesso progetto territoriale? Pochissimi, vero? Eppure stavolta, inaspettatamente, questa mosca bianca svolazza nei territori tra Peschiera e Mediglia. Infatti, la recentissima proposta di Aisem, l’Associazione degli imprenditori del sud est Milano, ricalca -precisa precisa- quanto richiesto in un’assemblea svoltasi a Mediglia lo scorso 17 febbraio, indetta da Associazione per il Parco Sud, Desr (Distretto di Economia Solidale Rurale), Italia Nostra Milano Sud Est, Legambiente Lombardia e Wwf Lombardia: ovvero, è inutile distruggere aree agricole del Parco Sud, quando a fianco ci sono aree più che idonee per ospitare i nuovi uffici direzionali dell’azienda Chimica Mapei, che intende lasciare Milano per trasferirsi in campagna.
Va detto, per onor di cronaca, che le argomentazioni di industriali e ambientalisti sono basate su motivazioni diverse. Mario Orfei, presidente Aisem, tocca corde prettamente imprenditoriali: “Sfruttando le opportunità che vengono dal territorio, vogliamo trasformare Peschiera in una Silicon Valley italiana”. Detto più prosaicamente, si vogliono riconvertire il lotto inedificato del comparto Bellaria e la limitrofa dismessa Cartiera Fedrigoni -ambedue terreni nel comune di Peschiera Borromeo confinanti con l’impianto chimico Mapei, nel comune di Mediglia- per ospitare il quartier generale del colosso chimico dell’imprenditore e presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e, più in generale, prosegue Orfei “Un polo di eccellenza della chimica italiana: potremmo creare centinaia di posti di lavoro su un’area assai compromessa”.

Campanilismo di bottega

I terreni a cui fa riferimento Aisem sono proprio quelli già individuati dalle associazioni ambientaliste, in alternativa alla proposta del Comune di Mediglia di utilizzare per il nuovo quartier generale Mapei 132mila mq di terreni agricoli del Parco Sud: un inutile e sconsiderato consumo di suolo, dettato da una visione miope e dannosa per la collettività. Non a caso, le associazioni ambientaliste hanno scritto al sindaco metropolitano Giuliano Pisapia e a Michela Palestra, presidente del Parco Agricolo Sud Milano, chiedendo di bloccare l’iter dell’accordo di programma avviato dal comune di Mediglia, a cui ha aderito la Regione Lombardia e la Provincia di Milano (in uno dei suoi ultimissimi atti, prima di sciogliersi). Richieste che ora trovano una sponda forte, e in certo senso inaspettata, dal pronunciamento degli imprenditori del sud est.
Opposte sono le prime reazioni dei due sindaci interessati, riportate in un articolo di Valeria Giacomello su Il Giorno dell’11 aprile. Favorevole Luca Zambon, primo cittadino di Peschiera Borromeo: “Ritengo utile l’ipotesi di valorizzare il nostro territorio…. Quando vengono fatte proposte positive e serie per la città si può essere d’accordo a prescindere dagli schieramenti politici. Sui temi a favore del territorio possono nascere spunti per una riflessione condivisa e partecipata”. Piccata, invece, la replica del sindaco di Mediglia Paolo Bianchi: “Vogliono costruire un polo chimico sul loro territorio? Vadano a parlarne con Mapei”.
Una visione francamente limitata quest’ultima, che rigettiamo in toto. Quando si deve scegliere tra il consumare suolo agricolo, per giunta tutelato, o utilizzare aree dismesse o destinate ad essere urbanizzate, noi non abbiamo dubbi, qualunque siano i colori delle amministrazioni o gli interessi locali in gioco. E voi?

 

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