Tem avvisa gli automobilisti
se chiude strade. E dà alternative.
Pedoni e ciclisti non meritano tanto
La realizzazione di TEEM, la famigerata tangenziale este esterna, non si riduce ai 32 chilometri di tracciato autostradale da Melegnano. Tra le cosiddette opere di compensazione (ma come si può compensare la cementificazione del Parco sud?), sulla carta ci sono anche piste ciclabili. “TEEM va, dunque, inquadrata anche nell’ottica di un’efficace razionalizzazione del traffico ordinario e di un innalzamento della qualità ambientale nel quadrante Sud-Est dell’Area Metropolitana” si legge nel sito della società autostradale.
Stendiamo un velo pietoso sulla “verità” della TEEM che, pur progetto di imprenditori privati, continua a incassare soldi pubblici (330 milioni a fondo perso e defiscalizzazione), per soffermarci sui sistemi che usa per continuare a fare i propri interessi, facendo spallucce verso i più deboli: agricoltori e ciclisti. Infatti, oltre al mancato pagamento degli espropri agli agricoltori, finora stimati in 246 milioni di euro, apprendiamo che a -senza alcune segnalazione, è stata chiusa la strada ciclo-pedonale tra Melegnano e San Giuliano, creando forte disagio per i fruitori di questo tracciato, ma anche per le tante aziende agricole che costellano il percorso. Eppure, se anche solo per un giorno si chiude una strada dedicata agli automobilisti, si hanno annunci e cartelli a ogni angolo e si creano deviazioni provvisorie. Ma i pedoni e i ciclisti non meritano tale rispetto. Ecco perché, diverse associazioni si sono premurate di scrivere una lettera-appello ai sindaci dei comuni interessati (San Giuliano, San Donato, Colturano, Melegnano).
Ecco il testo
Tem avvisa gli automobilisti
se chiude strade. E dà alternative.
Pedoni e ciclisti non meritano tanto
La realizzazione di TEEM, la famigerata tangenziale este esterna, non si riduce ai 32 chilometri di tracciato autostradale da Melegnano. Tra le cosiddette opere di compensazione (ma come si può compensare la cementificazione del Parco sud?), sulla carta ci sono anche piste ciclabili. “TEEM va, dunque, inquadrata anche nell’ottica di un’efficace razionalizzazione del traffico ordinario e di un innalzamento della qualità ambientale nel quadrante Sud-Est dell’Area Metropolitana” si legge nel sito della società autostradale.
Stendiamo un velo pietoso sulla “verità” della TEEM che, pur progetto di imprenditori privati, continua a incassare soldi pubblici (330 milioni a fondo perso e defiscalizzazione), per soffermarci sui sistemi che usa per continuare a fare i propri interessi, facendo spallucce verso i più deboli: agricoltori e ciclisti. Infatti, oltre al mancato pagamento degli espropri agli agricoltori, finora stimati in 246 milioni di euro, apprendiamo che a -senza alcune segnalazione, è stata chiusa la strada ciclo-pedonale tra Melegnano e San Giuliano, creando forte disagio per i fruitori di questo tracciato, ma anche per le tante aziende agricole che costellano il percorso. Eppure, se anche solo per un giorno si chiude una strada dedicata agli automobilisti, si hanno annunci e cartelli a ogni angolo e si creano deviazioni provvisorie. Ma i pedoni e i ciclisti non meritano tale rispetto. Ecco perché, diverse associazioni si sono premurate di scrivere una lettera-appello ai sindaci dei comuni interessati (San Giuliano, San Donato, Colturano, Melegnano).
Ecco il testo
Gentili Sindaci
Bellomo, Dosi, Lorenzano e Checchi,
esiste la possibilità ancora misconosciuta ai più, ma di grande suggestione, di poter raggiungere a piedi o in bicicletta San Giuliano da Melegnano senza utilizzare la via Emilia, sfruttando un sentiero, il sentiero dei giganti, che 500 anni fa è stato il teatro di una storica battaglia per il controllo del Ducato di Milano, avvenuta tra il 13 e il 14 settembre 1515, che segnò la sorte della futura Confederazione Svizzera.
In questi giorni il percorso è stato interrotto senza alcuna segnalazione o indicazione temporale che ne metta in evidenza la riapertura, per i lavori del collegamento stradale tra le Cerca e la Binasca, opera annessa alla costruzione della tangenziale est esterna Milano.
Questo sentiero è l’unico collegamento ciclo pedonale tra Melegnano e San Giuliano, l’unica
alternativa ciclo pedonale alla via Emilia. Al pari della “la Strada delle Abbazie”, percorso ciclo
turistico che intende promuovere il territorio di Milano e provincia attraverso la valorizzazione del patrimonio ecclesiastico tra Parco Agricolo Sud e Parco del Ticino, il sentiero dei giganti, anche se certamente di minor dimensioni, potrebbe essere utilizzato per far conoscere questa parte di Parco Agricolo Sud Milano attraverso la connessione all’infuori dei circuiti commerciali auto centrici, delle diverse realtà produttive, culturali, naturalistiche ed enogastronomiche che vi si affacciano.
E’ un primo timido passo verso la valorizzazione del territorio nel nostro malconcio e maltrattato pezzetto di Parco Sud attraverso un’offerta turistica sostenibile. Il turismo sostenibile è un nuovo modello culturale in grado di orientare le domande e le offerte turistiche di nuovo tipo, adatte all’ambiente in cui vengono proposte. Le relazioni che instaurano tra il settore turistico e gli altri settori presenti sul territorio contribuiscono ad attivare un circolo virtuoso di valorizzazione delle risorse e delle attività locali.
Nel caso del suddetto sentiero, lungo il suo percorso si affacciano anche piccole realtà produttive, come Cascina Cappuccina, il complesso di Rocca Brivio, il ristorante La Rampina, Cascina Santa Brera e Cascina Carlotta. Per queste attività la possibilità di percorrere il sentiero a piedi, in bicicletta o a dorso di asino, ne caratterizza l’offerta e l’impatto della sua chiusura non è certamente solo paesaggistico, soprattutto in vista di EXPO. Per queste piccole realtà imprenditoriali l’ambiente non è il contenitore delle attività proposte, ma una risorsa da rispettare. L’attività produttiva è condizionata direttamente dalla qualità ambientale nella quale sono immerse.
Normalmente quando si chiude una strada per le automobili si garantisce sempre e spesso senza tener conto delle esigenze degli altri utilizzatori della strada, un’alternativa. Ci si stupisce del fatto che siano considerate necessarie grandi opere dispendiose e con un alto impatto ambientale come la TEEM o la bretella Cerca – Binasca, ma non viene invece considerata fondamentale l’adeguamento ciclo pedonale della via Emilia, asse di connessione strategico di tutto il sud Milano.
Ci stupisce anche che, pur avendo ben presente il tema della connessione anche ecologica tra i comuni del territorio (ricordiamo che Melegnano, San Giuliano e San Donato si sono impegnati con Legambiente Lombardia e l’Istituto Nazionale di Urbanistica a ridare spazio e identità ecologica al fiume Lambro e al suo territorio grazie al finanziamento della Fondazione Cariplo del progetto Volare) non si sia pensato a garantire un percorso diverso per permettere di continuare a percorrere il sentiero a piedi o in bicicletta anche durante i lavori.
A tale proposito le realtà produttive suddette e una rete di associazioni del territorio chiedono alle suddette amministrazioni di lavorare in sinergia al fine di:
1. assicurarsi che il progetto di riqualificazione del percorso ciclo pedonale inserito tra le opere previste a compensazione dell’impatto che bretella stradale tra la Cerca e la Binasca avrà sul territorio, come emerge dal sito di TEEM (http://www.tangenziale.esterna.it/territorio/psa/psa-6-lambro-roccabrivio/) venga eseguito come promesso. Nel progetto presentato in diverse sedi da TEEM, la continuità del sentiero parrebbe assicurata, poiché lo sviluppo della strada avverrebbe in sopraelevazione. Ci piacerebbe poter prendere visione e verificare con assoluta certezza che tale proposta si affettivamente attuata.
2. conoscere e far conoscere al territorio i tempi di realizzazione dell’intervento.
3. predisporre la possibilità di passaggio ciclo pedonale durante tutto il periodo dei lavori, con
particolare attenzione al momento di commemorazione della battaglia dei giganti, ma anche a
partire dalla primavera cioè quando si aprirà EXPO 2015 e quando le nostre associazioni saranno coinvolte con proposte che vedono l’utilizzo dell’omonimo sentiero, in bicicletta, a piedi o a dorso d’asino.
La possibilità di ripercorrere antichi sentieri malgrado il nuovo che avanza vuole essere il simbolo di una comunità che vuole partire dal proprio patrimonio storico e naturalistico per guardare al futuro e allo sviluppo turistico-culturale del proprio territorio. Perché la civiltà di un popolo sta anche nella sua capacità di ricordare il passato, evitarne gli errori e, come in questo caso, trasformare un’opera nata con fini di guerra in motivo di fiducia e speranza.
Con la stessa speranza vi porgiamo cordiali saluti e restiamo in attesa di risposte concrete.
Cordialmente
Cooperativa Praticare il Futuro, Circolo Legambiente Arcobaleno, WWF Sud Milano, Abici-Fiab Melegnano, Associacione Bradipo, Italia Nostra Sud Est Milano, Associazione per il Parco Sud Milano