Piazza d’Armi è nostra!
Le Giardiniere la trasformeranno
in un Parco Agro Pastorale Urbano
Oggi è un grande giorno per le Giardiniere di Baggio: il governo ha deciso di riassegnare alle città di Milano, Roma e Torino le caserme dismesse. “È un dovere patriottico” dichiara la ministra della difesa Roberta Pinotti. Complessivamente, si tratta di un milione di mq. A Milano torneranno alla città Piazza d’Armi, Caserma Mameli e i Magazzini Baggio. E, proprio oggi, Pisapia e De Cesaris sono a Roma per firmare il Protocollo d’intesa che riguarda la valorizzazione di spazi e immobili militari dismessi. La fretta è d’obbligo: infatti, la clausola per poter usufruire di questi beni demaniali, prevede che entro un anno debbano essere ultimati i lavori ricambio di destinazione, pena il ritorno alla Difesa e al Demanio due beni.
Per quanto riguarda l’utilizzo della Caserma Mameli, non abbiamo notizie in merito. Mentre per Piazza d’Armi e Magazzini Baggio di via Rovere, un progetto c’è: un Parco Agro Pastorale Urbano.
Piazza d’Armi è nostra!
Le Giardiniere la trasformeranno
in un Parco Agro Pastorale Urbano
Oggi è un grande giorno per le Giardiniere di Baggio: il governo ha deciso di riassegnare alle città di Milano, Roma e Torino le caserme dismesse. “È un dovere patriottico” dichiara la ministra della difesa Roberta Pinotti. Complessivamente, si tratta di un milione di mq. A Milano torneranno alla città Piazza d’Armi, Caserma Mameli e i Magazzini Baggio. E, proprio oggi, Pisapia e De Cesaris sono a Roma per firmare il Protocollo d’intesa che riguarda la valorizzazione di spazi e immobili militari dismessi. La fretta è d’obbligo: infatti, la clausola per poter usufruire di questi beni demaniali, prevede che entro un anno debbano essere ultimati i lavori ricambio di destinazione, pena il ritorno alla Difesa e al Demanio due beni.
Per quanto riguarda l’utilizzo della Caserma Mameli, non abbiamo notizie in merito. Mentre per Piazza d’Armi e Magazzini Baggio di via Rovere, un progetto c’è: un Parco Agro Pastorale Urbano. È di una bellezza straordinaria, ideato da donne altrettanto straordinarie, che hanno scelto di chiamarsi Giardiniere, rifacendosi alle donne appartenenti alla Carboneria, che si incontravano nei loro giardini: così coraggiose e innovatrici da segnare, ai tempi, una decisa maturazione culturale e spirituale attestata da una partecipazione piena alla dimensione civile del vivere. “Come loro, senza enfasi ma con altrettanta passione, lavoriamo per la nostra città, come loro anche noi scommettiamo su Milano e la sua capacità e possibilità di cambiare” ci spiega Patrizia Binda, che insieme a Valeria Bacchelli, Maria Castiglioni, Marisa Cengarle, Valeria Fieramonte, Carla Maragliano, Margherita Morini, Evi Parissenti, Elisabetta Parodi Dandini, Vincenza Pezzuto, è animatrice de Le Giardiniere dei nostri giorni.
Un progetto unico, di grande coinvolgimento
Il progetto lo abbiamo presentato da questa pagine poco meno di due mesi fa… e l’ansia delle Giardiniere era legata proprio al fatto che, trattandosi di un’area della Difesa, si doveva attendere una risposta da parte del Ministero. Ed eccola giunta: ora si tratta di capire se l’amministrazione di Milano accetterà in toto o in parte il progetto del Parco Agro Pastorale Urbano. Ovvero un luogo con insediamenti di colture agricole, boschive e allevamenti di animali, dedicato alla produzione e trasformazione di alimenti a km 0, dal produttore a chi consuma, con attività socio-ricreative, di ospitalità e servizi. Un parco così originale, unico può essere sviluppato solo sull’area di Piazza d’Armi, in zona Baggio, tra via Forze armate e il Parco delle Cave, dove, in un comparto di 62 ettari, il Piano di governo del territorio (Pgt) prevede edificazione per 26 ettari, ma ben 36 ettari sono destinati a parco urbano, con l’obiettivo di creare un corridoio verde di collegamento con i limitrofi Parco delle Cave e Bosco in Città, aree ricomprese nel Parco agricolo sud Milano. Ma leggete bene l’articolo in cui si racconta come le Giardiniere intendono riconvertire Piazza d’Armi! Ve vale la pena.