Dalla Biosfera al GIAHS-FAO
il nuovo iter per salvare il Parco Sud
dal consumo di suolo
Uno dei maggiori rischi per il Parco Sud di Milano è l’elevato consumo di territorio: ulteriori speculazioni immobiliari, nuove arterie stradali, apertura di nuove cave, impianti di rifiuti sono tra i fattori che comportano la perdita definitiva di superfici agricole favorendo inevitabilmente ulteriori conurbazioni fra la periferia della metropoli e i Comuni confinanti.
Per frenare questo continua erosione del suolo -sia a livello nazionale sia regionale si attende da tempo un legge in materia- 19 dei 61 sindaci del Parco Agricolo Sud Milano avevano intrapreso, anche dietro suggerimento di Philippe Pypaert, membro dell’Unesco, United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, l’iter per l’ottenimento del titolo di Riserva della Biosfera, a suo tempo denominata Corridoio Milano – Ticino. Ma la richiesta non è stata accolta perché il comitato consultivo ha riscontrato alcuni aspetti che hanno indebolito il progetto, tra questi: l’insufficiente giustificazione della zona cuscinetto tra la metropoli e il Ticino e della delineazione dell’area di transizione, l’assenza di coinvolgimento di parti interessate e la carenza nel concetto di governance.
“Una valida e attuabile alternativa, suggerita peraltro dalla stessa conferenza UNESCO, è invece ottenere il riconoscimento GIAHS (Global Important Agricoltural Heritage System), attraverso FAO -afferma Alessio Turati, vicesindaco di Albairate e coordinatore dell’iniziativa-.
Dalla Biosfera al GIAHS-FAO
il nuovo iter per salvare il Parco Sud
dal consumo di suolo
Uno dei maggiori rischi per il Parco Sud di Milano è l’elevato consumo di territorio: ulteriori speculazioni immobiliari, nuove arterie stradali, apertura di nuove cave, impianti di rifiuti sono tra i fattori che comportano la perdita definitiva di superfici agricole favorendo inevitabilmente ulteriori conurbazioni fra la periferia della metropoli e i Comuni confinanti.
Per frenare questo continua erosione del suolo -sia a livello nazionale sia regionale si attende da tempo un legge in materia- 19 dei 61 sindaci del Parco Agricolo Sud Milano avevano intrapreso, anche dietro suggerimento di Philippe Pypaert, membro dell’Unesco, United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, l’iter per l’ottenimento del titolo di Riserva della Biosfera, a suo tempo denominata Corridoio Milano – Ticino. Ma la richiesta non è stata accolta perché il comitato consultivo ha riscontrato alcuni aspetti che hanno indebolito il progetto, tra questi: l’insufficiente giustificazione della zona cuscinetto tra la metropoli e il Ticino e della delineazione dell’area di transizione, l’assenza di coinvolgimento di parti interessate e la carenza nel concetto di governance.
“Una valida e attuabile alternativa, suggerita peraltro dalla stessa conferenza UNESCO, è invece ottenere il riconoscimento GIAHS (Global Important Agricoltural Heritage System), attraverso FAO -afferma Alessio Turati, vicesindaco di Albairate e coordinatore dell’iniziativa-. È un programma di gestione adattativa del patrimonio agricolo, basato su tecniche combinate di equilibrio dell’ecosistema dell’agricoltura locale avviato dalla FAO nel 2002. Il nostro è ancora un territorio a forte valenza agricola che adeguatamente valorizzato può innescare importanti processi di sviluppo a vantaggio delle aziende e dei cittadini del Sud Ovest Milanese”.
L’obiettivo fondamentale dell’iniziativa GIAHS è, infatti, lo sviluppo, nel senso di migliorare la capacità di reddito, il benessere e le prospettive delle comunità locali, in particolare le giovani generazioni, infondendo orgoglio e di identità nel proprio patrimonio agricolo, dei sistemi e la cultura della conoscenza. Il programma GIAHS ha come obiettivo quello di individuare a livello mondiale alcuni paesaggi particolarmente ricchi in biodiversità che derivano dal co-adattamento di una comunità antropica con l’ambiente circostante e che si manifestano con il mantenimento di paesaggi di particolare interesse estetico e storico-culturale grazie alla continuità di tecniche agricole tradizionali per uno sviluppo sostenibile delle aree interessate, con benefici diretti ed indiretti per la popolazione, facendo diventare quindi il paesaggio tradizionale il motore dello sviluppo rurale di queste aree.
Il nuovo iter è già stato avviato
Per questo i comuni hanno promosso un gruppo di lavoro ristretto e temporaneo costituito da Albairate, Basiglio, Corsico e Gaggiano, finalizzato a valorizzare l’ecosistema agricolo partecipando al riconoscimento FAO, un percorso questo che è più fattibile rispetto al riconoscimento di Riserva della Biosfera. Sono previste diverse tappe, in primis: la sigla di un nuovo protocollo d’intesa tra gli enti locali interessati e la costituzione di un soggetto attuatore pubblico-privato con funzioni di governance. In autunno si organizzeranno i primi workshop, occasioni di approfondimento con l’intento di coinvolgere attivamente le diverse categorie sociali ed economiche del territorio.