Milano la voglia di verde si espande
e l’associazione Parco Segantini
crea un’altra grande oasi in Città
L’area è quella del Sieroterapico, tra via Segantini, viale Liguria e via Argelati. Una terra verde che si estende su oltre 90.000 mq, che sarà simile alla quarantennale struttura di Bosco in città: ovvero, un’oasi naturalistica, un grande cuore verde fra i Navigli. In questoluogo già sostano gli aironi, le anatre selvatiche, i ricci e ci sarà presto anche uno stagno per richiamare le rane. E il verde saranno filari di biancospino, sambuco e altri arbusti autoctoni. Il tutto immerso in vasti prati fioriti: un invito rivolto a coccinelle e farfalle, per rendere il parco più vero. Niente prati tagliati all’inglese, vialetti con pavimentazioni di pregio, lampioni e panchine di lusso: il nuovo parco dell’ex sieroterapico -ancora in cerca di nome- sarà “naturale”, semplice, senza fronzoli. Pista ciclabile, sì, ovviamente. Il parco vive già con l’ambizione di espandersi per agganciarsi ai parchi adiacenti già operanti, come quello in via Argelati. Il tutto, naturalmente, nasce dalla volontà dei cittadini che da anni, (il primo progetto era già stato consegnato alla Giunta Moratti), senza limitarsi ai sogni, hanno steso proposte per rendere realtà quest’oasi naturale nella grande metropoli.
Lo scorso febbraio, il Comune di Milano ha finalmente approvato il progetto del parco, recependo buona parte delle proposte dell’Associazione Parco Segantini, grazie a una collaborazione reale, che ha portato alla stesura di un progetto condiviso a cui hanno lavorato gli uffici dell’urbanistica e del verde di Palazzo Marino insieme alla Associazione Parco Segantini, onlus degli abitanti del quartiere, un comitato attivo e appassionato, che non disdegna il fai da te, come la piantumazione, con l’aiuto di Italia Nostra, di un intero filare di alberi autofinanziato lungo via Segantini e che per settimane ha lavorato per ripulire la roggia.
Milano la voglia di verde si espande
e l’associazione Parco Segantini
crea un’altra grande oasi in Città
L
‘area è quella del Sieroterapico, tra via Segantini, viale Liguria e via Argelati. Una terra verde che si estende su oltre 90.000 mq, che sarà simile alla quarantennale struttura di Bosco in città: ovvero, un’oasi naturalistica, un grande cuore verde fra i Navigli. In questoluogo già sostano gli aironi, le anatre selvatiche, i ricci e ci sarà presto anche uno stagno per richiamare le rane. E il verde saranno filari di biancospino, sambuco e altri arbusti autoctoni. Il tutto immerso in vasti prati fioriti: un invito rivolto a coccinelle e farfalle, per rendere il parco più vero. Niente prati tagliati all’inglese, vialetti con pavimentazioni di pregio, lampioni e panchine di lusso: il nuovo parco dell’ex sieroterapico -ancora in cerca di nome- sarà “naturale”, semplice, senza fronzoli. Pista ciclabile, sì, ovviamente. Il parco vive già con l’ambizione di espandersi per agganciarsi ai parchi adiacenti già operanti, come quello in via Argelati. Il tutto, naturalmente, nasce dalla volontà dei cittadini che da anni, (il primo progetto era già stato consegnato alla Giunta Moratti), senza limitarsi ai sogni, hanno steso proposte per rendere realtà quest’oasi naturale nella grande metropoli.
Lo scorso febbraio, il Comune di Milano ha finalmente approvato il progetto del parco, recependo buona parte delle proposte dell’Associazione Parco Segantini, grazie a una collaborazione reale, che ha portato alla stesura di un progetto condiviso a cui hanno lavorato gli uffici dell’urbanistica e del verde di Palazzo Marino insieme alla Associazione Parco Segantini, onlus degli abitanti del quartiere, un comitato attivo e appassionato, che non disdegna il fai da te, come la piantumazione, con l’aiuto di Italia Nostra, di un intero filare di alberi autofinanziato lungo via Segantini e che per settimane ha lavorato per ripulire la roggia.
Il progetto prende vita
Il progetto adesso è pronto e i lavori sono appena partiti. Questi i punti salienti:
– la creazione di un’area naturalistica lungo la roggia Boniforti, che abbiamo battezzato “Oasi in città”
– l’organizzazione di 3 aree ad orti collettivi a gestione unitaria, denominate “Giardini edibili”
– l’individuazione di un’area in lieve declivio naturale in cui realizzare una struttura dedicata ad esibizioni musicali
– la collocazione di una stuttura-giocone che possa diventare il simbolo del parco.
Grazie a una collaborazione reale, che ha portato alla stesura di un progetto condiviso a cui hanno lavorato gli uffici dell’urbanistica e del verde di Palazzo Marino insieme alla Associazione Parco Segantini, onlus degli abitanti del quartiere, sarà presto una realtà.
Il primo intervento, che renderà agibile il parco entro la fine dell’anno, prevede lavori meno invasivi e costosi di quelli previsti dal progetto della scorsa amministrazione che costava più di 5 milioni. In tutto la stima è meno della metà -si parte con 370mila euro- ma non per questo il risultato sarà meno bello. Anzi. A sentire gli esperti, un lavoro più rispettoso dell’esistente, che conservi la vegetazione spontanea di un’area verde che ha più di cent’anni (ma abbandonata da venti) sarà il suo punto di forza.
“La precedente giunta ha approvato un progetto senza un piano di finanziamenti -spiega Ada Lucia De Cesaris, vice sindaco e assessore all’urbanistica-. Preso atto che non c’erano le risorse per realizzarlo abbiamo incontrato i cittadini e insieme abbiamo costruito un nuovo percorso decidendo di procedere per farsi.”
Si toccherà il meno possibile ripristinando quello che il tempo ha deteriorato, sostituendo gli alberi malati e realizzando come unica infrastruttura l’attraversamento ciclopedonale, più un viale alberato di ingresso che porterà a Piazza Belfanti: il tutto pavimentato con il materiale recuperato nei magazzini del comune. Il resto resterà com’è: una grande radura verde dalle dimensioni eccezionali in città, costeggiata a ovest dalla roccia Boniforti, un piccolo corso d’acqua che i cittadini insieme a Italia Nostra (in particolare Silvio Anderloni, del Centro Forestazione Urbana di Italia Nostra) trasformeranno in oasi naturalistica con flora e fauna autoctone.
Con il tempo, e le risorse che verranno recuperate, saranno costruiti i giardini con essenze commestibili in collaborazione con Slow food, un parco giochi attrezzato vicino alla piscina Argelati, il container per un bar e l’area Wi-Fi verso piazza Belfanti, l’anfiteatro per la musica dove l’orchestra Verdi potrebbe suonare la domenica mattina, le casette per gli uccelli e così via. Molte le idee in cantiere, tra cui quella di un grande animale in legno che diventi la mascotte del parco.
Ora, il simbolo della rinascita è il tronco di un grande albero abbattuto che Italia Nostra ha trasformato in una scultura-gioco dove si danno appuntamento i cittadini quando c’è da discutere del parco. Il progetto partecipato con i cittadini funziona benissimo “Va riconosciuto ai cittadini il merito della creazione di questa oasi -dice Silvio Anderloni-. Ma l’importante è stato il cambiamento di visione del Comune che ha accettato la proposta e lascerà la gestione all’associazione, con il nostro sostegno”.
“Continueremo a progettare, stabilire connessioni con enti privati e pubblici, organizzare volontariato, controllare e monitorare avanzamenti e qualità dei lavori, e anche i comportamenti dei fruitori. Come prima più di prima”! dicono dall’Associazione Parco Segantini. Per approfondire il progetto e/o collaborare come volontario http://parcosegantini.it/