Là dove c’era cemento ora c’è il verde!
Legambiente assegna a Milano
il premio Sterminata bellezza
Vi ricordate lo scheletro dell’albergo dei Mondiali di Italia ’90, nell’area a est di Milano, divenuto un simbolo degli scempi urbanistici nel nostro Paese? Da un paio d’anni è stato demolito e lì, ma anche tutto intorno, ora c’é il verde. La demolizione dell’ecomostro nel parco Agricolo Sud e la riqualificazione paesaggistica e ambientale dell’intera area è la motivazione per cui Legambiente, ieri 25 giugno, ha assegnato al comune di Milano il riconoscimento nazionale Sterminata Bellezza.
In totale, 265mila mq di verde sono stati restituiti alla città, con un parco pubblico attrezzato (15mila mq) per i bambini, le scuole, le famiglie, nuovi terreni per l’agricoltura (130mila mq) e un’ampia fascia di riqualificazione naturalistica lungo il fiume Lambro (120mila mq) caratterizzata da percorsi ciclopedonali.
Là dove c’era cemento ora c’è il verde!
Legambiente assegna a Milano
il premio Sterminata bellezza
Vi ricordate lo scheletro dell’albergo dei Mondiali di Italia ’90, nell’area a est di Milano, divenuto un simbolo degli scempi urbanistici nel nostro Paese? Da un paio d’anni è stato demolito e lì, ma anche tutto intorno, ora c’é il verde. La demolizione dell’ecomostro nel parco Agricolo Sud e la riqualificazione paesaggistica e ambientale dell’intera area è la motivazione per cui Legambiente, ieri 25 giugno, ha assegnato al comune di Milano il riconoscimento nazionale Sterminata Bellezza.
In totale, 265mila mq di verde sono stati restituiti alla città, con un parco pubblico attrezzato (15mila mq) per i bambini, le scuole, le famiglie, nuovi terreni per l’agricoltura (130mila mq) e un’ampia fascia di riqualificazione naturalistica lungo il fiume Lambro (120mila mq) caratterizzata da percorsi ciclopedonali.
Un progetto e un intervento capaci di promuovere sviluppo sostenibile, partecipazione e sensibilità pubblica verso i valori del paesaggio, una buona pratica riproponibile anche in altri contesti europei. “Ha vinto la qualità dell’ambiente e del paesaggio, che abbiamo restituito al territorio in un percorso di collaborazione virtuosa pubblico-privato e di condivisione con la Zona, i cittadini, le associazioni- ha detto la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris-. Abbiamo sottratto al degrado e all’abbandono una bellissima ansa fluviale affacciata sul Lambro, nel parco Agricolo Sud, che molti consideravano ormai irrimediabilmente compromessa: l’abbiamo tutelata e valorizzata con il parco urbano Vittorini, il recupero di nuovi terreni per l’agricoltura, la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio a beneficio dei quartieri circostanti e dell’intera collettività. Oggi la città ha un nuovo polmone verde grande come 36 campi di calcio che, insieme ai parchi Lambro, Forlanini e Monlué, costituisce l’ossatura di una rete ecologica lungo tutto il Lambro in territorio comunale”.
L’ecomostro, uno sfregio lungo 23 anni
La costruzione dell’ex albergo Monlué di sette piani e 300 stanze era stata avviata nel 1989, grazie a una normativa molto permissiva e derogatoria adottata per i Mondiali di calcio di Italia ‘90. I lavori si erano però arenati, impedendo così di terminare l’edificio in tempo per i Mondiali. Venuto meno il presupposto per usufruire della deroga normativa, l’intero immobile era diventato abusivo ed è rimasto in stato di degrado e abbandono per 23 anni, con problemi per la stessa sicurezza degli abitanti della zona. L’ecomostro ha rappresentato uno degli esempi più eclatanti di architettura incompiuta sul territorio milanese, una vera e propria ferita nel paesaggio a sud est della città, ben visibile anche dalla tangenziale.
L’abbattimento, deciso da Palazzo Marino nel novembre 2011, è stato completato in appena 150 giorni nel 2012. Questo risultato è stato possibile grazie a un accordo tra il Comune di Milano e Beni Stabili Siiq, proprietario della struttura: quest’ultimo ha sostenuto interamente gli oneri della demolizione, a fronte di un cambio di destinazione d’uso su un altro immobile a Milano. Dalla demolizione sono state recuperate 850 tonnellate di materiale ferroso, con un’evidente attenzione
La ridisegnazione di tutta l’area e la definizione di nuovi servizi ambientali e fruitivi a supporto del quartiere sono frutto di un lungo lavoro di partecipazione e condivisione con i cittadini, il Consiglio di Zona 4, il Laboratorio di Quartiere di Ponte Lambro. Inoltre, un gruppo di lavoro di cui fanno parte gli agricoltori, ERSAF, Politecnico di Milano, Legambiente, Parco Agricolo Sud Milano, WWF Sud Milanese, ha definito un impianto naturalistico per l’area.