A Opera, 1,8 milioni di euro
dissolvono i problemi
legati all’outlet in campagna

Vista la suscettibilità degli attori coinvolti nella realizzazione dell’outlet di campagna a Locate, ci guardiamo bene dal fare commenti. Di fatto, però, il cambio di opinione del sindaco leghista di Opera (comune confinante) è davvero eclatante: da fiero oppositore alla struttura, con argomentazioni del tutto condivisibili, ha ora innescato la retromarcia e si trova a vedere nell’outlet una sorta di panacea, che ha purificato e dissolto tutti i mali che riteneva incombessero.
Per capire meglio questa nuova visione, occorre fare un piccolo salto nel passato. Ecco cosa dichiarava Ettore Fusco al giornale online www.mi-lorenteggio.com il 16 maggio 2013, a ridosso della sua rielezione a sindaco. “Da sempre, la mia amministrazione si è opposta alla realizzazione dell’outlet nel comune di Locate Triulzi e, se sarò rieletto alla guida di Opera, proseguirò questa battaglia portando avanti questa linea di contrarietà

A Opera, 1,8 milioni di euro
dissolvono i problemi
legati all’outlet in campagna

Vista la suscettibilità degli attori coinvolti nella realizzazione dell’outlet di campagna a Locate, ci guardiamo bene dal fare commenti. Di fatto, però, il cambio di opinione del sindaco leghista di Opera (comune confinante) è davvero eclatante: da fiero oppositore alla struttura, con argomentazioni del tutto condivisibili, ha ora innescato la retromarcia e si trova a vedere nell’outlet una sorta di panacea, che ha purificato e dissolto tutti i mali che riteneva incombessero.
Per capire meglio questa nuova visione, occorre fare un piccolo salto nel passato. Ecco cosa dichiarava Ettore Fusco al giornale online www.mi-lorenteggio.com il 16 maggio 2013, a ridosso della sua rielezione a sindaco. “Da sempre, la mia amministrazione si è opposta alla realizzazione dell’outlet nel comune di Locate Triulzi e, se sarò rieletto alla guida di Opera, proseguirò questa battaglia portando avanti questa linea di contrarietà -già tracciata presso le varie sedi istituzionali- da quando si è iniziato a parlare della mega struttura”. Dichiarazioni fatte da Fusco nel corso di una conferenza stampa convocata dall’Unione del Commercio del Mandamento di Melegnano che da sempre si batte per impedire la realizzazione della struttura.
In questo contesto si annunciava anche un ricorso al Tar (citazione notificata il 29 maggio 2013 al Comune di Locate di Triulzi) del Comune di Opera, unitamente a una decina di negozianti per fermare la costruzione dell’outlet. “Aprire una struttura simile significa distruggere il territorio e contribuire al dissesto del Parco Sud oltre che creare problemi di viabilità alle realtà confinanti -spiegava Fusco-. Non solo, non ci sono nemmeno quelle garanzie occupazionali che tanto vengono decantate: la nuova struttura, se mai verrà realizzata, sarà una vera e propria minaccia per le realtà commerciali della provincia di Milano”.

Ma non è passato neppure un anno che…

il sindaco cambia completamente idea. Leggiamo cosa scrive Fusco nel giornale del Comune di Opera dello scorso mese di marzo “La speranza di lavoro nel sud Milano è oramai riposta nel grande outlet di Locate di Triulzi che sorgerà al confine con Opera nell’area ex Saiwa e Siva. Un migliaio di posti di lavoro, a pieno regime, ed interventi per migliorare la viabilità locale, questi i vantaggi per il territorio. Raddoppio di oltre un kilometro della Valtidone, dallo Zerbo alla Vigentina, per evitare ingorghi ma soprattutto per mettere in sicurezza quel tratto mortale di strada dove, in prossimità dello Zerbo, due corsie per senso di marcia diventano una e termina lo spartitraffico. Ampliamento della via San Francesco, dalla Vigentina al confine con Locate, e realizzazione di una rotonda, sempre sulla Vigentina, all’altezza della casa cantoniera di Locate dinanzi alla Fagioli trasporti. E poi ancora altri interventi sul territorio operese per un milione e ottocentomila euro da realizzare in pochi anni. Un milione di euro al Parco Agricolo Sud Milano (anche questo già previsto nell’accordo di programma, n.d.r.), di cui una parte da spendere sul territorio, e la possibilità di fare accedere giovani operesi ad una formazione specifica per gestori di attività commerciali. Naturalmente, infine, i commercianti operesi avranno la prelazione nel caso volessero gestire un’attività all’interno della grande struttura promossa dal Comune di Locate”.
In realtà, gli “interventi per migliorare la viabilità locale” erano già ampiamente previsti fin dal 2012 nell’Accordo di programma a cui Fusco si era opposto. Lo stesso dicasi per i posti di lavoro: solo che adesso il sindaco si è sganciato dai suoi alleati contro l’outlet, ovvero i piccoli commercianti.
La reazione dell’Unione Commercianti di Melegnano è dura: “Quell’outlet farà scempio del territorio. E il sindaco di Opera è stato incoerente. Siamo amareggiati e delusi”, dichiarano a Il Giorno dell’11 aprile 2014. Giovanni Ghianda, vicepresidente dell’Unione commercianti, attacca: “Si tratta di numeri fittizi poiché i posti di lavoro saranno compensati dalla chiusura di tanti negozi che non reggeranno l’onda d’urto. Inoltre, in molti casi si tratterà di contratti a termine ed inserimenti di pochi mesi. Del lavoro ci sarà solo l’illusione”.
“Si sacrificano il territorio e il Parco Sud per creare una cattedrale nel deserto e peggiorare la qualità di vita dei residenti. È incomprensibile”, aggiunge il presidente Guido Scotti. Nel mirino anche il sindaco Fusco. Il cambio di opinione, dicono ancora dall’Unione Commercianti è un controsenso “Tanto più che il sindaco figura tuttora, insieme alla nostra associazione, tra i firmatari di un ricorso al Tar contro l’outlet”.

 

A Opera, 1,8 milioni di euro dissolvono i problemi legati all’outlet in campagna

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