La mafia alza il tiro sul Parco
istituzioni e cittadini
devono mobilitarsi per la legalità

La notte dell’11 febbraio è stata la volta di Locate, un’esplosione all’interno di un bar-panetteria. A Sedriano, lo scorso ottobre, il Comune è stato sciolto per mafia. Una decina di giorni fa, a Cesano Boscone, oltre a colpi di fucile contro le saracinesche, un incendio ha devastato un bar, una lavanderia e un’agenzia di onoranze funebri. Casi analoghi, negli ultimi due anni, si sono verificati a Binasco, Rozzano, Melegnano (incendiata una piattaforma di rifiuti).
Nel Sud Milano, come in tutta la Lombardia, gli episodi intimidatori da parte della malavita organizzata sono all’ordine del giorno. La relazione sul fenomeno delle mafie in Lombardia, presentata il 27 novembre 2013 davanti alla commissione parlamentare Antimafia -assieme al capo della Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati e alla collega Alessandra Dolci, il procuratore della Dda Ilda Boccassini- tratteggia un quadro davvero critico delle Province lombarde: “Nessuno ammette le minacce”.

La mafia alza il tiro sul Parco
istituzioni e cittadini
devono mobilitarsi per la legalità

La notte dell’11 febbraio è stata la volta di Locate, un’esplosione all’interno di un bar-panetteria. A Sedriano, lo scorso ottobre, il Comune è stato sciolto per mafia. Una decina di giorni fa, a Cesano Boscone, oltre a colpi di fucile contro le saracinesche, un incendio ha devastato un bar, una lavanderia e un’agenzia di onoranze funebri. Casi analoghi, negli ultimi due anni, si sono verificati a Binasco, Rozzano, Melegnano (incendiata una piattaforma di rifiuti).
Nel Sud Milano, come in tutta la Lombardia, gli episodi intimidatori da parte della malavita organizzata sono all’ordine del giorno. La relazione sul fenomeno delle mafie in Lombardia, presentata il 27 novembre 2013 davanti alla commissione parlamentare Antimafia -assieme al capo della Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati e alla collega Alessandra Dolci, il procuratore della Dda Ilda Boccassini- tratteggia un quadro davvero critico delle Province lombarde: “Nessuno ammette le minacce”. “In tutto il distretto di competenza della distrettuale – evidenzia la Boccassini- da Como a Varese fino a Pavia, vi è un referente della polizia giudiziaria che deve far pervenire mensilmente un rapporto e segnalare tutti gli atti di intimidazione. È stato fatto, infatti, un programma, e ormai abbiamo una banca dati: abbiamo cominciato a livello sperimentale, il primo anno, solo nelle zone di Buccinasco e Corsico; poi, visto che i risultati erano buoni, il programma è stato esteso e ora copriamo tutto il distretto. I nostri referenti hanno però l’obbligo, se succede qualcosa che riscontrano, di segnalarlo immediatamente a me e poi, ovviamente, di riportarlo nel rapporto mensile. È evidente che dall’inserimento di questo dato emerge una situazione terribile, perché episodi di intimidazione, di spari contro vetrine di immobiliari piuttosto che di bar e di incendi di autovetture sono ricorrenti, anche nei confronti di figure appartenenti alle istituzioni, come assessori, consiglieri comunali, vigili”. E il pm Dolci, ancora sul tema della collaborazione, aggiunge: “A proposito di episodi estorsivi in danno di imprenditori, vi è da dire che la collaborazione delle vittime è pressoché inesistente, nel senso che ci troviamo nella paradossale situazione che due soggetti, oggi collaboratori, dicono di avere ricevuto somme di denaro da determinati imprenditori e che costoro continuano pervicacemente a negare di avere mai pagato mazzette, sostanzialmente il pizzo. Si tenga conto che siamo in presenza di estorsioni confessate dell’ammontare anche di 500mila euro, quindi non esattamente quattro soldi”.

Non si può rimanere indifferenti

Siamo convinti come tutti che per sconfiggere il racket la strada sia quella delle denunce. Siamo altrettanto convinti che per raggiungere questo obiettivo occorra creare le condizioni più favorevoli perché questo possa realizzarsi. Ma occorre che le singole amministrazioni prendano atto del radicamento della malavita organizzata anche nel territorio dei piccoli comuni, non solo nella grande Milano. “Serve mobilitarsi per la legalità e per battere le mafie ovunque esse siano dichiara Pietro Mezzi, autore di Sud Milano. La mafia c’è, che riporta una serie di fatti riguardo la presenza della criminalità organizzata nel Sud Milano. Serve che le istituzioni accendano un faro sulle zone grigie e di illegalità. Serve istituire nei Comuni, la Commissione consiliare per la legalità e la lotta alle mafie. Occorre superare l’ostilità del sindaco e della sua maggioranza a costruire strumenti di controllo e monitoraggio all’interno delle amministrazioni locali. Per ciò è fondamentale costruire una mobilitazione di cittadini, commercianti, imprenditori affinché un’offensiva civile e culturale, strutturata e organizzata, sconfigga la presenza criminale. Ma bisogna anche battere la cultura della rassegnazione e dell’indifferenza”.

Uniti si vince. Libera è nel territorio

Il presidio di Libera Sud Ovest Milano, cui dalla fondazione ha aderito anche l’Associazione per il Parco Sud Milano, è intitolato ad Angelo Vassallo e nasce il 21 marzo 2011.  Lo scopo, coerente con l’obiettivo di Libera – Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie – è quello di promuovere la cultura della legalità nei comuni del sud-ovest milanese. Il presidio è attivo nei comuni di Corsico, Gaggiano, Rosate, Noviglio, Binasco, Cesano Boscone. Perchè Angelo Vassallo? Angelo Vassallo è stato sindaco del comune di Pollica (SA), assassinato – si sospetta – per mano della camorra il 5 settembre 2010.  Il presidio di Libera dei comuni del sud-ovest milanese è stato a lui dedicato nella consapevolezza dell’attualità del fenomeno mafioso operante sul nostro territorio e nel ricordo di chi – come Vassallo – ha avuto il coraggio di lottare per la legalità. Contatti: pres.sudovestmi@libera.it  –  http://www.libera.it  

Nel sito di Libera si trovano i contatti per il territorio d’interesse.

 

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