Autostrade nel Parco Sud
riesumata la Vigevano – Malpensa
E torna la mobilitazione
Pietro Ciucci, amministratore unico dell’Anas, stipendiuccio di 750.000 euro/anno, lo scorso novembre dichiarava a Il Fatto quotidiano “Lo Stato deve ancora versare all’Anas, gestore pubblico della rete stradale e autostradale italiana, contributi pari a circa 850 milioni di euro e se i pagamenti dovessero essere ulteriormente posticipati, il gruppo si troverebbe a breve impossibilitato a far fronte ai pagamenti verso appaltatori e fornitori per lavori già eseguiti”. Perché citiamo Ciucci e l’Anas? Perché è l’ente che finanzierebbe il progetto della superstrada Vigevano – Malpensa, ma che il Decreto del Fare, n. 69 del 21 giugno 2013 aveva “accantonato” principalmente per mancanza di fondi. Infatti, il valore complessivo del progetto, negli anni, è salito a 419 milioni per un tracciato totale di 32 km: pare ce ne siano solo 100. E allora? Con tutti i debiti che lo Stato ha già con Anas, perché portare avanti progetti di asfalto del Parco del Ticino e del Parco Sud, in aree che sono (Parco del Ticino lo è già dal 2003) e saranno a breve Riserva della biosfera dell’Unesco? (nell’immagine le linee rosse sono riferite ai nuovi tracciati)
Autostrade nel Parco Sud
riesumata la Vigevano – Malpensa
E torna la mobilitazione
Pietro Ciucci, amministratore unico dell’Anas, stipendiuccio di 750.000 euro/anno, lo scorso novembre dichiarava a Il Fatto quotidiano “Lo Stato deve ancora versare all’Anas, gestore pubblico della rete stradale e autostradale italiana, contributi pari a circa 850 milioni di euro e se i pagamenti dovessero essere ulteriormente posticipati, il gruppo si troverebbe a breve impossibilitato a far fronte ai pagamenti verso appaltatori e fornitori per lavori già eseguiti”. Perché citiamo Ciucci e l’Anas? Perché è l’ente che finanzierebbe il progetto della superstrada Vigevano – Malpensa, ma che il Decreto del Fare, n. 69 del 21 giugno 2013 aveva “accantonato” principalmente per mancanza di fondi. Infatti, il valore complessivo del progetto, negli anni, è salito a 419 milioni per un tracciato totale di 32 km: pare ce ne siano solo 100. E allora? Con tutti i debiti che lo Stato ha già con Anas, perché portare avanti progetti di asfalto del Parco del Ticino e del Parco Sud, in aree che sono (Parco del Ticino lo è già dal 2003) e saranno a breve Riserva della biosfera dell’Unesco? (nell’immagine le linee rosse sono riferite ai nuovi tracciati)
L’agitazione dei sindaci
A novembre del 2013 il sindaco di Vigevano inizia ad agitarsi: vuole assolutamente la superstrada e si rivolge a Lupi, ministro infrastrutture, e Maroni, presidente regione Lombardia. Con il risultato che, assicurano i due amanti dell’asfalto sull’agricoltura, almeno il primo lotto si farà prontamente. Perché il progetto è suddiviso in tre tratte: la prima compresa tra la strada statale 11, nel comune di Magenta, e Albairate, per una lunghezza complessiva di circa 10 km. La tratta B è compresa tra l’interconnessione nel comune di Albairate e la tangenziale ovest di Milano, per una lunghezza complessiva di circa 12 km, mentre l’ultima parte da Albairate, passa per Abbiategrasso e prosegue fino al nuovo ponte sul fiume Ticino, per una tratta di 10 km.
Per gli altri due lotti si vedrà, ma l’ottimismo nelle sfere dei fautori delle infrastrutture non manca.
Però gli altri sindaci dei comuni coinvolti dalla superstrada non ci stanno: Pierluigi Arrara (Abbiategrasso), Luigi Alberto Tarantola (Albairate), Daniela Accinasio (Cassinetta di Lugagnano), Luca Durè (Cisliano), Daniela Pallazzoli (Cusago), Willie Chiodini (Ozzero) e Giuseppe Zanoni (Robecco sul Naviglio), dopo avere appreso dai media dell’incontro sul progetto stradale avvenuto in Regione tra Maroni e i soli esponenti del comune di Vigevano, in cui sarebbero stati illustrati le tempistiche progettuali e il cronoprogramma per la realizzazione dell’opera, vogliono essere ricevuti per avere altrettante informazioni e poter incidere anche loro sulle scelte. E Maroni non potrà che accordare l’incontro, proprio perché si tratta di comuni su cui passerebbe la superstrada.
Ambientalisti e agricoltori sul piede di guerra
“Ci permettiamo -dicono dal Comitato No Tangenziale di Albairate- di fare rilevare che le amministrazioni e le popolazioni interessate dal progetto di superstrada erano e sono fermamente contrarie alla sua realizzazione, come ampiamente dimostrato dalle circa 14.000 firme raccolte a suo tempo e dai vari ricorsi al TAR nonché petizioni alla Comunità Europea”. E, senza peli sulla lingua, aggiungono: “Ricollegandoci alle dichiarazioni del presidente Maroni, riportate dalla stampa locale in questi giorni, che darebbero per scontata la definizione di un nuovo progetto Anas nei prossimi sei mesi e la disponibilità dei fondi per la costruzione della tratta Vigevano/Albairate nei prossimi tre anni, vorremmo assicurargli che dovrà certamente aspettarsi una nuova mobilitazione dei cittadini del Territorio che da sempre avversano questo progetto”.
“Il vostro comitato -risponde Sala, sindaco di Vigevano – mi pare che badi solo a stesso e sia piuttosto egoista: avete avuto recentemente il raddoppio della ferrovia fino a Cascina Bruciata e siete in posizione avvantaggiata per il trasporto su gomma verso il capoluogo. Fare gli ambientalisti e i “no Tav” di turno con la pancia piena è facile, meno semplice è definirci città lombarda a trenta chilometri da Milano e impiegare un’ora e mezza per arrivarci. Voi continuerete a far sentire la vostra voce, noi sicuramente cominceremo a far sentire la nostra anche attraverso il comitato “pro superstrada””.
Dal fronte del no si alza anche la voce de il Circolo Legambiente-Terre dei Parchi “Riteniamo che la mancanza di studi approfonditi, ad esempio sugli effettivi flussi di traffico, e le valutazioni d’impatto ambientale inadeguate o addirittura in alcuni casi inesistenti, siano il vero punto debole di tutto il progetto, e reputiamo dunque che anche gli Amministratori, tra cui il sindaco di Vigevano, che attualmente si pongono a difesa dell’opera dovrebbero tenerne conto. Inoltre, a nostro avviso, i fondi residui disponibili potrebbero essere usati per situazioni urgenti e inderogabili come la rimozione dei semafori presenti sull’intero asse Milano-Vigevano a beneficio di eventuali rotatorie, come l’eliminazione dello svincolo in entrata/uscita Magenta-Robecco o come la bretella di ponte Nuovo-Boffalora e tanti altri lavori di messa in sicurezza”.
Ovviamente anche l’associazione per il Parco Sud è da sempre schierata contro questa superstrada, portando anche gli agricoltori in piazza: è una battaglia di tutte le forze ambientaliste e dei tanti comitati locali iniziata da oltre un decennio e che oggi, ancora più di ieri, va combattuta: andrebbe a devastare una pregiata area che per la sua bellezza e ricchezza di biodiversità è in attesa di essere tutelata dall’Unesco.
Dallo scorso gennaio, infatti, con in prima fila Albairate, comune da cui è partita l’iniziativa e a cui aderiscono già 13 comuni del Parco, è stato richiesto di essere inserita nel patrimonio dell’umanità come Riserva della Biosfera.