Appello alla dignità dei sindaci,
i patti sulla Tem sono stati traditi:
uscite dall’accordo
A tutti i 34 sindaci coinvolti dalla Tem è stato inviato un appello firmato da Associazione per il Parco Sud Milano, Legambiente Lombardia, Wwf Lombardia, Italia Nostra Sud Est Milano, No Tem Casalmaiocco, Circolo Legambiente Arcobaleno Melegnano -Cerro, Wwf Sud Milano.
I patti sottoscritti nell’Accordo di Programma del 2007 (Ministero infrastrutture, Regione Lombardia, Provincia Milano, Provincia Lodi, Provincia Monza Brianza, Concessioni Autostradali Lombarde, Anas, sindaci di Melzo, Paullo, Agrate Brianza, Casalmaiocco, Cassano d’Adda) prevedevano lo sviluppo in parallelo del potenziamento del sistema della mobilità dell’est milanese e del nord lodigiano, con i prolungamenti delle linee metropolitane: la M2 da Cologno Nord a Vimercate e la M3 da San Donato fino a Paullo est. Gli impegni sono nero su bianco: “Le parti si impegnano a fare quanto necessario affinché la realizzazione delle opere relative al sistema ferroviario e metropolitano trovino la loro attuazione in coerenza con i tempi di realizzazione e ultimazione della Tangenziale est esterna di Milano”.
Appello alla dignità dei sindaci,
i patti sulla Tem sono stati traditi:
uscite dall’accordo
A tutti i 34 sindaci coinvolti dalla Tem è stato inviato un appello firmato da Associazione per il Parco Sud Milano, Legambiente Lombardia, Wwf Lombardia, Italia Nostra Sud Est Milano, No Tem Casalmaiocco, Circolo Legambiente Arcobaleno Melegnano -Cerro, Wwf Sud Milano.
I patti sottoscritti nell’Accordo di Programma del 2007 (Ministero infrastrutture, Regione Lombardia, Provincia Milano, Provincia Lodi, Provincia Monza Brianza, Concessioni Autostradali Lombarde, Anas, sindaci di Melzo, Paullo, Agrate Brianza, Casalmaiocco, Cassano d’Adda) prevedevano lo sviluppo in parallelo del potenziamento del sistema della mobilità dell’est milanese e del nord lodigiano, con i prolungamenti delle linee metropolitane: la M2 da Cologno Nord a Vimercate e la M3 da San Donato fino a Paullo est. Gli impegni sono nero su bianco: “Le parti si impegnano a fare quanto necessario affinché la realizzazione delle opere relative al sistema ferroviario e metropolitano trovino la loro attuazione in coerenza con i tempi di realizzazione e ultimazione della Tangenziale est esterna di Milano”.
Mobilità sostenibile
Nulla di tutto ciò è stato realizzato. E, mentre la Tem è un’opera drammaticamente quasi compiuta, con uno spreco colossale di risorse pubbliche economiche e ambientali, i pendolari attendono da decenni un serio piano di investimenti per i mezzi di trasporto pubblico.
Ecco il testo dell’appello:
Lettera aperta agli Amministratori Locali
che hanno voluto la Tangenziale Est Esterna Milanese (Teem)
a coloro cioè che hanno creduto che con quest’opera, da noi considerata dannosa per il territorio e inutile per la viabilità, si potessero ottenere compensazioni adeguate e migliorare la qualità della vita dei propri cittadini.
Sono passati oltre sei anni dalla firma dell’Accordo di Programma in cui Stato, Regione, Provincia si impegnavano in tempi brevi a realizzare tra l’altro i prolungamenti della linea metropolitana M3 da San Donato a Paullo e della linea M2 da Cologno a Vimercate.
Queste opere non avrebbero, a nostro avviso, compensato i danni della Teem, ma quanto meno avrebbero potuto nel complesso spostare una significativa parte dell’inquinante trasporto su gomma verso il più sostenibile trasporto su ferro.
E’ ora di prendere atto del raggiro, della beffa.
Mentre una larga striscia di asfalto va a distruggere fiorente agricoltura e paesaggi di rara bellezza, mentre si sono aperti squarci di nuove cave per realizzare la tangenziale, ingenti risorse pubbliche sono state destinate a foraggiare i privati che stanno realizzando l’opera (alla faccia del project financing, ovvero dell’utilizzo di sole risorse private), ma per le compensazioni non è stato sborsato un euro e i finanziamenti vengono rimandati a una data imprecisata, dopo comunque il fatidico evento dell’Expo 2015.
E’ ora di dire basta e di rompere l’Accordo di Programma, che con le sue ipocrite promesse ha certo incoraggiato molti di voi (o dei vostri predecessori) a sottoscrivere l’atto. E’ ora di contestare l’uso indecente di risorse pubbliche, i 330 milioni di euro a fondo perduto, le defiscalizzazioni, l’uso improprio dei fondi della Cassa Depositi e Prestiti che hanno inondato di soldi il progetto, a favore di pochi uomini d’affari e non della collettività. Soldi elargiti per un progetto che altrimenti non avrebbe potuto stare in piedi e a discapito della mobilità sostenibile per gli abitanti dell’hinterland.
Una vostra presa di posizione potrà forse non mutare lo stato di fatto, ma servirà a salvaguardare la vostra dignità, permettendo ai vostri cittadini di comprendere se siete dalla parte della grande finanza, ormai così logora da elemosinare denaro pubblico, oppure dalla loro parte e da quella del territorio.
Attendiamo una vostra risposta, che ci renda partecipi del vostro pensiero e di come intendiate procedere. Grazie
Renato Aquilani – vicepresidente Associazione per il Parco Sud Milano
Damiano Di Simine – presidente Legambiente Lombardia
Giovanni Gottardi – vicepresidente Wwf Lombardia
Kisito Prinelli – presidente Italia Nostra Sud Est Milano
Luigi Visigalli – No Tem Casalmaiocco
Alessandro Meazza – portavoce circolo Legambiente Arcobaleno Melegnano-Cerro
Giorgio Bianchini – presidente Wwf Sud Milano