Vizzolo sceglie il denaro
e dice SI’ alla cava di prestito
Era già tutto scritto. E da tempo. La cava di prestito a Vizzolo Predabissi, il sindaco Mazza (nella foto, a destra di Stefano Maullu, a.d. Tem) e i suoi consiglieri, dopo la sceneggiata dell’assemblea pubblica con Tem spa e tutti i suoi top manager lo scorso 17 luglio, l’hanno approvata nel Consiglio comunale del 24 luglio. In realtà, i documenti relativi alla cava di prestito erano già scritti da anni. Almeno dal 2010. E nulla è stato fatto da questo comune di centrosinistra, per prevenire un simile scempio del territorio: una voragine di 1.725 mc, che lascerà una ferita indelebile (evidentemente non gli bastano i danni avuto dalla discarica, ora dismessa) per una contropartita di 1,2 milioni di euro. Così si opera per l’interesse della collettività: svendendo la nostra terra per consentire la realizzazione della Tangenziale esterna, devastante infrastruttura che inghiottirà miglia di ettari di terra fertile al Parco Agricolo Sud Milano.
Vizzolo sceglie il denaro
e dice SI’ alla cava di prestito
Era già tutto scritto. E da tempo. La cava di prestito a Vizzolo Predabissi, il sindaco Mazza (nella foto, a destra di Stefano Maullu, a.d. Tem) e i suoi consiglieri, dopo la sceneggiata dell’assemblea pubblica con Tem spa e tutti i suoi top manager lo scorso 17 luglio, l’hanno approvata nel Consiglio comunale del 24 luglio. In realtà, i documenti relativi alla cava di prestito erano già scritti da anni. Almeno dal 2010. E nulla è stato fatto da questo comune di centrosinistra, per prevenire un simile scempio del territorio: una voragine di 1.725 mc, che lascerà una ferita indelebile (evidentemente non gli bastano i danni avuto dalla discarica, ora dismessa) per una contropartita di 1,2 milioni di euro. Così si opera per l’interesse della collettività: svendendo la nostra terra per consentire la realizzazione della Tangenziale esterna, devastante infrastruttura che inghiottirà miglia di ettari di terra fertile al Parco Agricolo Sud Milano.
Le ipocrisie arrivano dal passato
Ecco cosa raccontava a Il Cittadino, già a marzo del 2011, il sindaco PD Mario Mazza: “Noi non abbiamo una posizione pregiudizialmente sfavorevole. Siamo in fase di contrattazione: come è stato fatto con Brebemi, la società avrebbe potuto aprire la cava e basta, noi siamo riusciti a incanalare in una concertazione una trattativa. Prendiamo in considerazione che la realizzazione è prevista in un’area già compromessa dal passaggio della tangenziale, quindi è necessario ripensare a una limitazione dei danni per fare del polo estrattivo come un’opera di completamento. Siamo ancora in una fase di cantiere si potrebbe dire, perché vanno viste molte cose”.
E, ancora, come rispondeva Luisa Salvatori, assessora con delega ad Ambiente, ecologia e mobilità sostenibile, alla domanda Qual è il suo pensiero sulla tangenziale esterna? postale da www.7giorni.info nel dicembre 2010 “Purtroppo, anche se siamo stati l’ultimo Comune a ritirare la nostra opposizione, non possiamo fare altro che vigilare sulla modalità di procedere e ottenere il meglio per il territorio”
Che dire poi di Virginio Bordoni, assessore ai lavori pubblici, che “in corsa” (evidentemente stoppata) per la Camera dei Deputati tra le file di Sinistra Ecologia Libertà motivava così la sua candidatura: “A Roma per difendere i diritti del territorio”.
Ma anche a sinistra c’è chi si dissocia
“È un errore -commenta Pietro Mezzi, consigliere Sel in Provincia Milano- dal punto politico-amministrativo e ambientale. Prima di tutto, non è un atto dovuto, ma una scelta politica dell’amministrazione comunale di Vizzolo Predabissi. Che il comune compie a fronte di un incasso economico di 1,2 milioni di euro. In altre parole si monetizza di il territorio. Un territorio già compromesso dall’esistenza di una discarica di rifiuti, ora dismessa, e da un’autostrada che distrugge il territorio agricolo dell’intera zona. Non c’era proprio bisogno di un’altra ferita.Va anche detto che il Piano cave vigente della Provincia di Milano è abbondantemente sovrastimato e consentirebbe di recuperare materiale di escavazione in ambiti estrattivi autorizzati e previsti dallo stesso piano.
“Altri comuni – conclude Mezzi – hanno agito diversamente. Gorgonzola, ad esempio, ha vinto la battaglia legale contro la cava di prestito proposta da Tem; Cassano d’Adda si oppone con forza contro un’altra cava di prestito per la realizzazione della Brebemi. Insomma, in questa vicenda non c’era nulla di ineluttabile. Si è svenduto il territorio. E si sta scrivendo una brutta pagina di governo del territorio non solo per Vizzolo e i suoi abitanti, ma per tutti coloro i quali abitano e lavorano nella zona”.