Il sindaco di Colturano,
neoeletto nel direttivo Parco
vuol fare “ricorso” per stralciare
aree agricole proprio al Parco
Il Parco boccia i progetti di consumo di suolo ed edilizi nelle aree agricole proposte nel Piano di governo del Territorio? E noi “muoveremo osservazioni al Piano di coordinamento del Parco, che è risalente al 2000 e quindi vecchio di tredici anni” dichiarano dall’Amministrazione di Colturano al quotidiano Il Cittadino del 22 luglio. Un piccolo Comune con nemmeno di 2.000 abitanti (con il Pgt salirebbero del 24%), che ha chiesto al Parco Sud, oltre alle varie rotatorie, ponti e strade che vorrebbe attraversassero il Parco, 27.000 mq di aree agricole, per di più in “zona di tutela e valorizzazione paesistica” (art. 34 delle norme del Parco). Questa volta non unicamente per realizzare i soliti centri sportivi, ma anche per costruirvi abitazioni: per carità, di edilizia sociale, ma pur sempre case che andrebbero a distruggere l’agricoltura!
Il sindaco di Colturano,
neoeletto nel direttivo Parco
vuol fare “ricorso” per stralciare
aree agricole proprio al Parco
Il Parco boccia i progetti di consumo di suolo ed edilizi nelle aree agricole proposte nel Piano di governo del Territorio? E noi “muoveremo osservazioni al Piano di coordinamento del Parco, che è risalente al 2000 e quindi vecchio di tredici anni” dichiarano dall’Amministrazione di Colturano al quotidiano Il Cittadino del 22 luglio. Un piccolo Comune con nemmeno di 2.000 abitanti (con il Pgt salirebbero del 24%), che ha chiesto al Parco Sud, oltre alle varie rotatorie, ponti e strade che vorrebbe attraversassero il Parco, 27.000 mq di aree agricole, per di più in “zona di tutela e valorizzazione paesistica” (art. 34 delle norme del Parco). Questa volta non unicamente per realizzare i soliti centri sportivi, ma anche per costruirvi abitazioni: per carità, di edilizia sociale, ma pur sempre case che andrebbero a distruggere l’agricoltura!
Lo vuole Giovanni Cariello
Niente di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire. Peccato che a chiedere tale sfacelo -e a voler fare “ricorso” contro il NO del Parco- sia proprio Giovanni Cariello (nella foto), neo eletto nel direttivo dell’ente Parco agricolo Sud Milano. La sua elezione è avvenuta nell’Assemblea dei sindaci del Parco agricolo Sud Milano appena lo scorso 9 luglio.
Un fatto davvero molto preoccupante perché, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, oltre ai 27mila mq di Colturano, ci sono in ballo oltre 5 milioni di mq che i diversi Comuni del Parco hanno chiesto di “stralciare” o di modificarne la destinazione d’uso da agricoltura a servizi.
Ed è spesso in sede di Direttivo del Parco che si decide se “lasciare perdere” l’agricoltura a favore dei servizi (centri sportivi, parcheggi ecc).
Alzare l’attenzione
Nella lettera che l’Associazione per il Parco Sud Milano aveva inviato ai 61 sindaci del Parco, avevamo scritto:
“Servono a nostro avviso amministratori che abbiamo dimostrato nei fatti di avere a cuore la mission del Parco, ovvero la tutela del suo territorio attraverso la valorizzazione dell’agricoltura.
Per essere ancora più espliciti, vorremmo che si prendessero in considerazione figure che:
– non abbiano proposto nei Pgt dei propri Comuni stravolgimenti delle destinazioni d’uso di aree agricole del Parco, mutandole a servizi e mettendo così in crisi la principale funzione strategica del Parco. Vogliamo ricordare che, da uno screening effettuato dalla nostra Associazione, sono ben 5 milioni di mq le aree che ben 26 comuni hanno sinora richiesto di cancellare l’agricoltura;
– abbiamo compreso la gravità della richiesta di “stralcio” Parco Sud di 100mila mq di terreni di Vignate e non si siano espressi favorevolmente ad essa nell’assemblea dello scorso anno”.
Ebbene, nessuno dei candidati eletti nel direttivo (“preselezionati” dal PD) ha queste caratteristiche.
Non facciamo processi alle intenzioni, ma le premesse sono davvero preoccupanti. Le associazioni, i comitati e i tanti cittadini che hanno a cuore questo Parco sono vigili: attendiamo gesti concreti dai nostri amministratori, che fermino il prolungato attacco al territorio e alla sua agricoltura.