Inter a San Donato?
Diamo un calcio allo stadio

“La cessione delle quote è determinante solo se questa cosa ha vantaggi per l’Inter, se no lasciamo stare” dice oggi, 3 giugno, a La Gazzetta dello Sport Massimo Moratti, parlando della possibile vendita di una parte delle quote societarie al magnate indonesiano Erick Thohir: “Non credo siano giorni decisivi, si fanno sin troppe chiacchiere e il 90% non sono vere”. E, alla domanda se lo stadio possa essere una questione centrale, Moratti risponde: “è importante”.
Dunque, lo stadio. Ma dove?
Non se ne abbiamo a male gli interisti, ma a “noi” l’idea di costruire uno stadio con annesso centro commerciale e quant’altro a San Donato, non piace proprio, soprattutto per la sua estrema vicinanza all’abbazia di Chiaravalle. Meno impattante sarebbe, per esempio, la proposta di Pisapia di realizzare un nuovo impianto capace di ospitare le gesta dei fuoriclasse nerazzurri in area Expo, riutilizzando suolo già urbanizzato.

Inter a San Donato?
Diamo un calcio allo stadio

“La cessione delle quote è determinante solo se questa cosa ha vantaggi per l’Inter, se no lasciamo stare” dice oggi, 3 giugno, a La Gazzetta dello Sport Massimo Moratti, parlando della possibile vendita di una parte delle quote societarie al magnate indonesiano Erick Thohir: “Non credo siano giorni decisivi, si fanno sin troppe chiacchiere e il 90% non sono vere”. E, alla domanda se lo stadio possa essere una questione centrale, Moratti risponde: “è importante”.
Dunque, lo stadio. Ma dove?
Non se ne abbiamo a male gli interisti, ma a “noi” l’idea di costruire uno stadio con annesso centro commerciale e quant’altro a San Donato, non piace proprio, soprattutto per la sua estrema vicinanza all’abbazia di Chiaravalle. Meno impattante sarebbe, per esempio, la proposta di Pisapia di realizzare un nuovo impianto capace di ospitare le gesta dei fuoriclasse nerazzurri in area Expo, riutilizzando suolo già urbanizzato. Contro il progetto di San Donato si sono uniti all’Associazione per il Parco Sud Milano una serie di associazioni ambientaliste, gruppi di cittadini e forze politiche, che hanno cominciato dallo scorso marzo a riunirsi a San Donato Milanese, condividendo forti preoccupazioni e dichiarandosi nettamente contrarie a questo progetto.
Cerchiamo di spiegare il perché, come abbiamo anche fatto con Milly Moratti, a cui abbiamo scritto una lettera (vedi testo) al momento senza risposta. 

Inquadramento urbanistico e consumo di suolo

L’area di circa 300.000 mq oggetto d’interesse dell’Inter è attualmente verde e permeabile e si presenta come un vasto ambito contenente a nord i resti della Cascina San Francesco dell’Accesio (un antico complesso di edifici cascinali d’epoca medioevale un tempo al servizio della comunità dei frati cistercensi di Chiaravalle) le cui strutture, oggi non più utilizzate ed in stato di degrado, serbano la memoria del passato agricolo comunale e per questo andrebbero recuperate e valorizzate.
L’area è anche contigua alle superfici del Parco Agricolo Sud Milano ed inserita in un
ambito territoriale denominato “Valle dei Monaci”.
Per queste ragioni -oltreché per il rilevante consumo di suolo cui sono sottoposti i comuni di San Donato Milanese (55,6% di antropizzazione del territorio) e Milano (78,81%) con dati del 2009, dati tra i più alti in assoluto nella Provincia- riteniamo opportuno chiedere alle Amministrazioni pubbliche preposte di preservare a verde quest’area inserendola nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.

Prossimità al borgo e all’Abbazia di Chiaravalle

L’area in oggetto è adiacente e si affaccia direttamente sul Borgo e l’Abbazia medioevale di Chiaravalle, per questo riteniamo dovrebbe essere preservata anche nel rispetto della memoria storica e dei valori spirituali che essa rappresenta ed esprime. Uno Stadio sarebbe dunque fortemente incompatibile con il contesto storico architettonico e religioso sul quale si affaccerebbe e per la cui tutela si è provveduto anche a spostare il tracciato della ferrovia Milano-Genova.

Ordine pubblico e disturbo della quiete pubblica

Un eventuale Stadio di calcio come proposto dall’Inter rappresenterebbe un elemento di
stravolgimento del contesto sociale del territorio, ed una fonte d’insicurezza, in particolare per il Comune di San Donato M.se ed il quartiere milanese di Chiaravalle. Sul piano sociale, è chiaro quale possa essere l’impatto di 60.000 tifosi in movimento verso lo Stadio, in aggiunta a tutte le attività commerciali annesse che vi si svolgerebbero durante la settimana. Vi sarebbero indubbie problematiche di ordine pubblico legate alla mobilità delle tifoserie, ma non solo, in questo ambito territoriale.
All’interno del Comune di San Donato il numero di autoveicoli circolanti nell’anno 2007 è stato di 45.228. Dall’Aggiornamento Piano generale del traffico urbano del Comune di San Donato nell’ A51 tangenziale Est transitano 171.400 veicoli al giorno (anno 2008) e nella ex SS 415 Paullese 61.00 veicoli/giorno. Nella Strada comunale Sorigherio 1.100 veicoli/ora e nella Strada Chiaravalle-Poasco 406/ora, in orario di punta al mattino. E’ evidente che le migliaia di nuovi veicoli i transito in questo territorio con la realizzazione di uno Stadio con annesse grandi attività commerciali porterebbero ad un ulteriore aggravamento della situazione.
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Stadio Inter San Donato, perché NO

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