Serravalle allenta
la presa su Tem.
Possibile stop di quest’opera?
Tem, la tangenziale esterna di Milano, che prevede 33 km a otto corsie da Melzo a Melegnano, rimane sempre una spina nel fianco del Parco Sud.
Ma forse si apre uno spiraglio per iniziare a credere che questa devastante opera possa arenarsi. È quello che si recepisce nel leggere quanto Marzio Agnoloni, presidente di Serravalle, di Tem e amministratore delegato di Pedemontana (ebbene sì, ben tre cariche in società autostradali) dichiara a Milano Finanza in data 21 maggio 3013.
Quello che emerge chiaramente dalle parole del presidente di Serravalle è che la società si concentrerà su Pedemontana, mentre allenterà la presa su Tem (holding che controlla Tangenziale Esterna). “La società non ha più senso che esista. E noi non seguiremo più gli aumenti di capitale futuri, a meno che Intesa Sanpaolo (che non ha partecipato all’ultimo aumento da 120 milioni) non faccia la sua parte. Anzi, la banca sta cercando un compratore per le nostre quote. Quelle in Tem, in Brebemi e in Autostrade Lombarde.
Serravalle allenta
la presa su Tem.
Possibile stop di quest’opera?
Tem, la tangenziale esterna di Milano, che prevede 33 km a otto corsie da Melzo a Melegnano, rimane sempre una spina nel fianco del Parco Sud.
Ma forse si apre uno spiraglio per iniziare a credere che questa devastante opera possa arenarsi. È quello che si recepisce nel leggere quanto Marzio Agnoloni, presidente di Serravalle, di Tem e amministratore delegato di Pedemontana (ebbene sì, ben tre cariche in società autostradali) dichiara a Milano Finanza in data 21 maggio 3013.
Quello che emerge chiaramente dalle parole del presidente di Serravalle è che la società si concentrerà su Pedemontana, mentre allenterà la presa su Tem (holding che controlla Tangenziale Esterna). “La società non ha più senso che esista. E noi non seguiremo più gli aumenti di capitale futuri, a meno che Intesa Sanpaolo (che non ha partecipato all’ultimo aumento da 120 milioni) non faccia la sua parte. Anzi, la banca sta cercando un compratore per le nostre quote. Quelle in Tem, in Brebemi e in Autostrade Lombarde. E non e’ detto che alla fine non sia proprio la stessa Autostrade Lombarde ad acquistarle”. Nel frattempo nei prossimi giorni ci saranno riunioni per parlare proprio di Tangenziale Esterna. “La situazione si potrebbe sbloccare con un ulteriore prestito ponte da 150 milioni, che però comporterà equity per un importo analogo; d’altronde, entro fine anno ci saranno 300 milioni da versare per i lavori. E spiace rilevarlo, ma l’ad della società (Stefano Maullu, ex assessore in Regione Lombardia) non ha idee troppo chiare” aggiunge Agnoloni.
I traffici finanziari e quelli stradali
Ricordiamo che neppure un mese fa, Autostrade Lombarde, cioè la Brebemi, controllata da Banca Intesa al 39% e partecipata da una dozzina di enti pubblici Provincie, Comuni e Camere di Commercio di Bergamo, Brescia e Cremona e da due autostrade pubbliche la Centropadane e la Serravalle, ha di fatto rilevato la Tem. Il recente aumento di capitale da 120 milioni, l’ennesima boccata d’ossigeno finanziaria di Tem, è servito per ribaltare il controllo della nuova tangenziale (che attraverso la Serravalle scende al 42%, mentre la Brebemi passa al 58%. Questa acquisizione dovrebbe servire per tranquillizzare gli investitori che la direttissima Brescia Milano non finisca in mezzo ai campi. Brebemi senza la Tem non avrebbe senso, ma la Tem non parte perché non trova finanziatori che credono nel progetto. Il recente closing finanziario di Brebemi, sottoscritto principalmente con 750 milioni dalla cassa Depositi Prestiti, cioè con i soldi della tesoreria statale, anziché finanziare solo i costi di Brebemi 2,4 mld, ora finanzia anche la ricapitalizzazione di Tem sulla cui realizzazione nessuno scommette più un euro, neppure il mercato finanziario. È proprio il crollo del traffico autostradale del 2012, – 4,3% l’A4 Milano Brescia, e -6,2 la Serravalle, la goccia che ha fatto traboccare il vaso dopo che i costi delle autostrade sono triplicati e quello del danaro è andato alle stelle mandando in tilt un meccanismo finanziario per nulla aderente alla realtà.
Intanto, sebbene questi signori del nostro territorio non abbiano ancora le idee chiare su come meglio detuparlo, continuano ad aprire cantieri, a piazzare maxicavalcavia, a distruggere il Parco Sud!