“Salverò il suolo della Lombardia”
Presto! Un manuale delle leggi
per il neo assessore Fava
“Il territorio è una risorsa inestimabile e va pertanto salvaguardato. Ho chiesto in tal senso che il mio Assessorato venga coinvolto in tutte le scelte che implichino consumo di suolo”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura. “Un fatto che costituisce un’assoluta novità – ha proseguito l’assessore – ed è supportato dai contenuti del nuovo Piano regionale di sviluppo (Prs). Ho fatto inoltrare una richiesta alle altre Direzioni interessate, sia per le situazioni che necessitano di procedure di Valutazione di impatto ambientale, sia per quelle che ne sono escluse, in quanto al di sotto della soglia dimensionale prevista. Questa attenzione al tema – ha concluso l’assessore – dovrà rappresentare una priorità nelle scelte politiche e amministrative dell’intera Macroregione agricola del Nord” (da Comunicato stampa Regione Lombardia del 29 aprile 2013).
“Salverò il suolo della Lombardia”
Presto! Un manuale delle leggi
per il neo assessore Fava
“Il territorio è una risorsa inestimabile e va pertanto salvaguardato. Ho chiesto in tal senso che il mio Assessorato venga coinvolto in tutte le scelte che implichino consumo di suolo”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura. “Un fatto che costituisce un’assoluta novità – ha proseguito l’assessore – ed è supportato dai contenuti del nuovo Piano regionale di sviluppo (Prs). Ho fatto inoltrare una richiesta alle altre Direzioni interessate, sia per le situazioni che necessitano di procedure di Valutazione di impatto ambientale, sia per quelle che ne sono escluse, in quanto al di sotto della soglia dimensionale prevista. Questa attenzione al tema – ha concluso l’assessore – dovrà rappresentare una priorità nelle scelte politiche e amministrative dell’intera Macroregione agricola del Nord” (da Comunicato stampa Regione Lombardia del 29 aprile 2013).
Ma la legge c’è. Non è applicata!
Assoluta novità? Dobbiamo contraddire il neo assessore Gianni Fava, che si è evidentemente perso, tra le numerose leggi della Regione, la n. 28 del 28 dicembre del 2011 (in calce l’art. 4), in cui il suolo viene già allora riconosciuto come bene comune. Come a dire: le leggi ci sono, ma poi si trovano sempre delle scappatoie per non applicarle.
Una legge che avrebbe dovuto preludere ad una nuova produzione di regole atte a fermare il meccanismo perverso con cui, in Lombardia, i suoli agricoli vengono cementificati in virtù di una clausola che consente di approvare programmi urbanistici su terreni agricoli solo a condizione che essi siano ritirati dalla coltivazione da almeno tre anni. La prassi consolidata (l’eccezione che diventa immancabilmente norma) è che i contadini affittuari vengono ‘sloggiati’ dai proprietari, in modo da ottenere un certificato di dismissione dell’attività agricola non appena questi decidono di intraprendere la tessitura di relazioni il cui esito finale è la approvazione dei programmi integrati di intervento: atti che fanno atterrare enormi ‘macigni’ di cemento sulla campagna, con la compiacenza di amministrazioni comunali che non vanno troppo per il sottile. “Ma -evidenziava Damiano di Simine nel corso della Presentazione del Rapporto 2012 sui consumi di suolo di CRCS – Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo a maggio dello scorso anno- se fino ad oggi la conduzione di attività agricola rappresentava un pur flebile argine alla speculazione immobiliare, ora ci ha pensato una sentenza del TAR Lombardia a far piazza pulita da ogni resistenza della campagna al dilagare del cemento: è quella con cui è stato respinto il ricorso presentato da Legambiente e dai comitati cittadini di Lacchiarella contro una lottizzazione nei campi agricoli del comune del Parco Agricolo Sud Milano. Terreni coltivati fino all’altro ieri e diventati improvvisamente edificabili, sorvolando su tutte le toppe legislative degli ultimi anni: dalla mancata maggiorazione degli oneri per l’edificazione su terreni liberi, alla tutela del suolo agricolo, a quella del reticolo idrico… tutte conquiste frutto di un lungo lavoro di sensibilizzazione e vertenza ma che, per i giudici amministrativi, nulla valgono contro gli interessi cementizi. Secondo la sentenza, Legambiente dovrebbe pagare i danni a una moltitudine di enti: tra cui la Regione Lombardia che quelle stesse norme di tutela ha voluto introdurre nel proprio ordinamento! Un precedente pericolosissimo, per tutti”.
Ma questo è solo uno dei piccoli esempi. Che dire infatti dell’outlet di Locate, dei 160mila mq sottratti al Parco Sud per “offrirli” a imprenditori industriali a Rosate e a Vignate. E via discorrendo.
Quindi, possiamo dire che apprezziamo la buona volontà dell’assessore Fava, ma anche che abbiamo scarsa fiducia su quanto potrà mettere in atto per la salvaguardia del suolo agricolo e non, già considerato bene comune dalla Regione che attualmente co-amministra.
Testo art.4 quater
Legge regionale 28 dicembre 2011
(Tutela del suolo agricolo)
1. La Regione riconosce il suolo quale bene comune. Ai fini della presente legge, il suolo agricolo costituisce la coltre, a varia fertilità, del territorio agricolo, per come esso si presenta allo stato di fatto. Si intende suolo agricolo ogni superficie territoriale, libera da edifici e strutture
permanenti non connesse alla attività agricola in essere, interessata in modo permanente dalla attività agricola, da attività connesse e dalla eventuale presenza di elementi che ne costituiscono il corredo paesaggistico-ambientale quali reticolo idraulico, fontanili, siepi, filari, fasce
boscate, aree umide, infrastrutture rurali.