L’urbanistica secondo D’Avolio,
sindaco di Rozzano e ora candidato
La faccia tosta di certi politici non finisce mai di stupire. Massimo D’Avolio, da otto anni sindaco di Rozzano e presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Parco Agricolo Sud Milano (dove si sono prese negli ultimi anni decisioni devastanti per il Parco), si candida alle regionali. Nulla di strano: da amministratore di un importante comune avrà acquisito certamente dei meriti e delle sensibilità, che in effetti elenca sul suo sito.
Se si fosse limitato ai primi 5 temi (lavoro, istruzione, casa, sicurezza e sanità) non staremmo qui a parlarne, ma al sesto posto appare un argomento che proprio non ci aspettavamo: l’urbanistica.
L’urbanistica secondo D’Avolio,
sindaco di Rozzano e ora candidato
La faccia tosta di certi politici non finisce mai di stupire. Massimo D’Avolio, da otto anni sindaco di Rozzano e presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Parco Agricolo Sud Milano (dove si sono prese negli ultimi anni decisioni devastanti per il Parco), si candida alle regionali. Nulla di strano: da amministratore di un importante comune avrà acquisito certamente dei meriti e delle sensibilità, che in effetti elenca sul suo sito.
Se si fosse limitato ai primi 5 temi (lavoro, istruzione, casa, sicurezza e sanità) non staremmo qui a parlarne, ma al sesto posto appare un argomento che proprio non ci aspettavamo: l’urbanistica.
Le elucubrazioni del programma
Ecco cosa scrive il Sindaco sull’argomento: “Rozzano è praticamente nata come grande quartiere di case popolari per la Milano del boom degli anni ’60. La metà delle abitazioni è ancora di edilizia pubblica o sociale, ma Rozzano è diventata una città vera e propria con una dotazione di servizi di alto livello: oggi i cittadini di Rozzano hanno più verde pubblico dei milanesi. Come Sindaco ho appena approvato il nuovo Piano di Governo del Territorio: un grande progetto che connette le aree agricole del Parco Sud con i parchi della città e aumenta ulteriormente il verde a disposizione dei cittadini. Il consumo di suolo si è ridotto rispetto al PRG vigente. Lo sviluppo edilizio o è connesso con la metropolitana, o è previsto all’interno del tessuto urbanizzato, su aree in gran parte pubbliche.
Per il futuro bisogna però che la pianificazione urbanistica dei comuni sia inserita in un grande progetto per tutta l’area metropolitana, che comprenda Milano e si integri con i parchi e i territori agricoli, a partire dal parco agricolo Sud Milano. Come presidente dei sindaci del Parco Sud ho sempre difeso il Parco, ma poiché la realtà evolve più rapidamente dei piani, oggi per difendere veramente il parco bisogna pensare ad un’agricoltura diversa, a diretto servizio dei cittadini e costruttrice di paesaggio. Solo in un’ottica di pianificazione metropolitana e di agricoltura innovativa si può pensare di difendere il territorio, recuperarne le vaste parti degradate ed evitare altro consumo di suolo.
Mentre il centro sinistra farà le riforme necessarie al Paese, la Regione ha un suo immediato e specifico compito che è quello di difendere il territorio e migliorarne l’uso: bisognerà quindi riordinare l’insieme delle leggi per il governo del territorio e approvare una nuova legge urbanistica che dia obbiettivi e contenuti per la difesa del territorio e del paesaggio, ma semplifichi l’impianto normativo che oggi affligge cittadini, imprese e la stessa pubblica amministrazione. Con la mia esperienza di sindaco e di presidente dei sindaci del Parco Sud, posso dare un contributo concreto alla riforma del governo del territorio in Lombardia”.
Il Pgt nei fatti
Ma se la riforma del governo del territorio della Lombardia prenderà come esempio il PGT di Rozzano, siamo a posto!
Ecco quanto scrivevamo sul sito ai tempi della presentazione del Piano di Governo:
“Quasi 2 milioni di metri cubi di cemento: è quanto previsto dal nuovo PGT di Rozzano, firmato da Massimo D’Avolio, sindaco di un’amministrazione di centrosinistra, a dimostrazione che Comuni di ogni orientamento sono spesso purtroppo accomunati da una logica di sviluppo forsennato e distruttivo del territorio. Il nuovo PGT prevede una colata di cemento pari a 1.630.890 metri cubi, con un totale di 4.890 nuovi appartamenti e un incremento della popolazione di Rozzano di 14.000 abitanti (pari a un aumento del 35% della popolazione). Il già caotico traffico locale verrà così gravato da ulteriori 8.600 auto dei nuovi residenti (incremento calcolato sulla base dei parametri Istat, pari a 614,8 autovetture ogni 1.000 abitanti nei capoluoghi di provincia).
Questi sono, sinteticamente, i numeri impietosi esposti da Emilio Guastamacchia, Urbanista del Politecnico Milano, nonché assessore all’urbanistica di Corsico…………Ma non dobbiamo dimenticarci che l’amministrazione di Rozzano, tra il 2006 e il 2011, ha anche autorizzato altri 364.000 metri cubi di nuove costruzioni in via di realizzazione”.
Paolo Lozza di Legambiente Lombardia, dopo aver sottolineato che già oggi Rozzano è più urbanizzata di Milano e dei Comuni della prima fascia dell’hinterland (65,6% il suolo già edificato, contro rispettivamente, il 40,6% e il 55,7%) si è focalizzato su questa superficie, a tutt’oggi ancora a verde, nota anche come area Cabassi. L’impatto del nuovo cemento sarà impressionante: le volumetrie previste sono di 976.500 metri cubi, equiparate da Lozza a ben 9 Pirelloni, il grattacielo a ridosso della stazione centrale di Milano. “Con il nuovo Pgt –ha aggiunto Lozza- Rozzano salirà a quota 70% del suolo consumato: suolo che serve per produrre cibo, per respirare e per godere del paesaggio”.
Rozzano è in posizione centrale nel Parco Agricolo Sud Milano. Sui rapporti tra questa vasta area protetta e il Comune si è soffermato Renato Aquilani, presidente dell’Associazione Parco Sud Milano. In particolare, la presentazione si è focalizzata sulla elevata urbanizzazione di Rozzano dove, nel decennio 1999-2009, sono stati cancellati 98,4 ettari, di cui 77 sottratti all’agricoltura e 21,4 ad aree verdi. “Un patrimonio irrecuperabile –ha sottolineato Aquilani-. La distruzione dei territori agricoli sono il più grave danno che sta subendo il parco, sotto l’attacco del profitto economico e di un concetto di sviluppo insostenibile”.
D’Avolio e il Parco Sud
Che dire poi di quanto D’Avolio si è speso per gli stralci dal Parco Sud di Rosate (50mila mq) e Vignate (100mila mq), nonché per la realizzazione dell’outlet di “campagna” a Locate (tanto perorato in sede di direttivo del Parco Sud da D’Avolio amante di questo territorio), che andrà a devastare un’area di oltre 300mila mq con tanto di nuove superstrade per arrivare allo shopping center. Meglio di lui avrebbe potuto fare solo Attila, ma i due hanno certamente delle forti affinità.
E che dire delle decine di richieste fatte dai Comuni al Parco per trasformare milioni di mq agricoli in servizi e residenziale? Il candidato D’Avolio le appoggerà oppure finalmente comprenderà che non si può mutilare ulteriormente il Parco Sud, ormai sempre meno agricolo?
Se sarà eletto in Regione, D’Avolio si concentri su altri temi che ha elencato in programma, ma lasci stare l’urbanistica, a meno di un suo ravvedimento rispetto al passato, tardivo ma pur sempre gradito.
13.02.2013