Richieste dal basso
per il nuovo Parlamento
Mai come nella fase attuale si assiste alla crescita di istanze da parte di associazioni di cittadini per sensibilizzare e, per quanto possibile, responsabilizzare i candidati al nuovo Parlamento. Le richieste sono molteplici e tutte finalizzate a far sì che i neoeletti si occupino finalmente anche di territorio e ambiente, non in un’ottica emergenziale (a disastro avvenuto), bensì in termini di prevenzione e di valorizzazione delle bellezze del nostro paese.
Richieste dal basso
per il nuovo Parlamento
Mai come nella fase attuale si assiste alla crescita di istanze da parte di associazioni di cittadini per sensibilizzare e, per quanto possibile, responsabilizzare i candidati al nuovo Parlamento. Le richieste sono molteplici e tutte finalizzate a far sì che i neoeletti si occupino finalmente anche di territorio e ambiente, non in un’ottica emergenziale (a disastro avvenuto), bensì in termini di prevenzione e di valorizzazione delle bellezze del nostro paese.
Ddl Catania-Monti subito legge
Il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio, che raggruppa 879 organizzazioni, sta sottoponendo ai candidati di tutti gli schieramenti in lizza un documento con 8 punti, composto da leggi da fare, tra cui varare il decreto legge sul consumo del suolo approvato dal Governo Monti e dalla conferenza Stato-Regioni e altre da cancellare, quali ad esempio quella che impone il “silenzio assenso” e quelle che supportano le grandi opere al di fuori delle procedure ordinarie.
Agenda dal fronte ambientalista
Ben 28 sono le priorità individuate da un ampio cartello di associazioni che a vario titolo si occupano di ambiente: CAI, FAI, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Legambiente, Touring Club Italiano e WWF.
I temi sono ampi e alcuni molto impegnativi, come introdurre tra i principi fondamentali della Costituzione la reale tutela dell’ambiente e garantire un’adeguata tutela penale dell’ambiente. Impegni precisi sono richiesti nel campo della green economy, dalla chiusura delle centrali a carbone agli impegni sulle rinnovabili, per la biodiversità, i parchi terrestri e le aree marine protette. L’attenzione al territorio è testimoniata dalla richiesta di una nuova legge, che aggiorni la disciplina urbanistica ferma al 1942 e che consenta, anche attraverso meccanismi fiscali, di disincentivare lo sviluppo disordinato fuori dalle aree già edificate e di pregio paesaggistico, ma anche il rilancio dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) per contrastare il rischio di alluvioni e frane.
Nuove politiche si richiedono anche per l’agricoltura, a favore delle coltivazioni biologiche, per ridurre l’impatto dei prodotti chimici e per impedire la coltivazione di organismi geneticamente modificati; per il settore turistico, elaborando un Piano della Qualità, si punta a un provvedimento analogo a quello redatto in Francia e in Spagna, che valorizzi i beni culturali e ambientali.
Delle forze politiche contattate dal cartello di associazioni, solo alcune hanno risposto con condivisione, totale o solo parziale, mentre altre, a oggi non hanno dato segno di risposta (per un quadro complessivo vedi il sito del Wwf https://wwf.it/client/ricerca.aspx?root=32519&parent=12269&content=1).
Un disegno per la bellezza
Legambiente si è anche incentrata su un tema complesso e intrigante come la bellezza, caratteristica che rende l’Italia riconoscibile nel mondo, grazie all’enorme patrimonio artistico e architettonico. La proposta di disegno di legge, composto di 10 articoli, affronta un po’ tutte le sfaccettature dell’argomento, dal paesaggio al made in Italy, dalle opere d’arte alle architetture e alle culture: una svolta epocale, dopo stagioni di condoni edilizi e di saccheggio e deregulation del territorio italiano, piegato agli interessi particolari.
All’appello hanno risposto positivamente lo scorso 8 febbraio, nell’ambito di un convegno a Milano, i candidati parlamentari Ermete Realacci (PD), Monica Frassoni (Sel) e Ilaria Borletti Buitoni (lista Monti).
Politiche alimentari
Proposte per un’uscita “intelligente” dalla crisi sono state elaborate anche da Slow Food, che individua nell’agricoltura uno degli snodi centrali in tema di ecologia, salute, occupazione, tutela dei diritti e, più in generale, qualità della vita.
L’appello comprende così la difesa del suolo (asset fondamentale e strumento per la difesa dai rischi idrogeologici), del paesaggio e del territorio e la tutela della biodiversità, dalle sementi di varietà autoctone ai “saperi tradizionali”. L’agricoltura, specie quella di piccola-media scala e a basso impatto ambientale è il fulcro centrale di molte richieste, dal bando degli Ogm agli incentivi per le giovani generazioni.
A concludere, i temi che coinvolgono i cittadini in qualità di consumatori critici, investendo nell’educazione alimentare a scuola e per la promozione della riduzione degli sprechi.
Strumenti a disposizione
Il senso di tutte queste richieste può essere riassunto in un solo concetto: abbiamo bisogno di buone leggi, strumenti atti a tutelare un territorio oggi più che mai strumento strategico per il rilancio economico, fuori dagli schemi distruttivi e “privatistici” che hanno condizionato i decenni passati. Nuove leggi per un innovativo approccio e soprattutto per dare strumenti effettivamente utili alle tante “sentinelle” che ogni giorno dedicano attenzione e passione alle mille sfaccettature del nostro gran bel territorio.