Tem, le incertezze
di Umberto Ambrosoli
Riprendiamo un articolo del 30 gennaio uscito su La Repubblica (qui sotto riportato), per confutare in parte quanto in esso esposto, relativamente allo stop della Tem, che tanto sta a cuore all’Associazione per il Parco Sud Milano. Infatti, ieri, l’associazione ha partecipato a un convegno a Morimondo (Mi), dove i sindaci (sostanzialmente quelli del PD della Provincia di Milano) e le associazioni del territorio (Parco Sud, Fai, Agricoltori) hanno incontrato Umberto Ambrosoli per “un momento di ascolto sui temi legati al territorio, all’agricoltura e all’energia per raccogliere proposte e soluzioni in vista delle prossime elezioni regionali”. E, in questo contesto, Ambrosoli, incalzato sulle opere autostradali e in particolare sulla Tem (la famigerata tangenziale est esterna), ha dichiarato che sono opere difficili/impossibili da fermare e che quindi lui sarebbe per vincolare meglio le aree a ridosso dell’autostrada, per impedire sviluppi edilizi.
Tem, le incertezze
di Umberto Ambrosoli
Riprendiamo un articolo del 30 gennaio uscito su La Repubblica (qui sotto riportato), per confutare in parte quanto in esso esposto, relativamente allo stop della Tem, che tanto sta a cuore all’Associazione per il Parco Sud Milano. Infatti, ieri, l’associazione ha partecipato a un convegno a Morimondo (Mi), dove i sindaci (sostanzialmente quelli del PD della Provincia di Milano) e le associazioni del territorio (Parco Sud, Fai, Agricoltori) hanno incontrato Umberto Ambrosoli per “un momento di ascolto sui temi legati al territorio, all’agricoltura e all’energia per raccogliere proposte e soluzioni in vista delle prossime elezioni regionali”. E, in questo contesto, Ambrosoli, incalzato sulle opere autostradali e in particolare sulla Tem (la famigerata tangenziale est esterna), ha dichiarato che sono opere difficili/impossibili da fermare e che quindi lui sarebbe per vincolare meglio le aree a ridosso dell’autostrada, per impedire sviluppi edilizi.
Quindi, pur con rammarico, dobbiamo prendere atto che quanto scritto da La Repubblica e quando detto ieri da Ambrosoli -relativamente a Tem- sono dichiarazioni in contrasto tra loro.
Va ancora detto che, come invece virgolettato da La Repubblica a nome di Andrea Boitani, candidato nella lista Ambrosoli, se ancora “bisogna non solo valutare costi non più sostenibili, ma anche se queste opere servono davvero”, ciò significa che non si è ancora capito -nonostante quanto ampiamente dimostrato dallo Studio di Polinomia, in cui sono evidenziate valide alternative- quanto la Tem sia inutile e devastante per il territorio.
Il testo da La Repubblica
Ambrosoli: Stop alla Pedemontana e a tutte le opere inutili
LE INFRASTRUTTURE? Finire quelle già avviate, cancellando invece dal libro dei sogni (o degli incubi) quelle progettate e mai partite per mancanza di fondi. Il programma del candidato del Patto Civico Umberto Ambrosoli affronta ampiamente il tema delle grandi opere viarie, del consumo di suolo, del costruire ecosostenibile. Partendo sempre da un presupposto: vanno rivisti i piani “cesaristici” degli anni passati. Sulle autostrade, quindi, si concluderà la già quasi completa Brebemi e le opere previste nel dossier di presentazione di Expo (come le strade di accesso al sito), mentre è probabile — utilizzando il “metodo Castellano” usato per il piano parcheggi di Milano — l’addio a Pedemontana, Tem, alla Broni Mortara perché «bisogna non solo valutare costi non più sostenibili, ma anche se queste opere servono davvero », spiega Andrea Boitani, esperto di Economia dei trasporti e candidato nella lista Ambrosoli. L’idea è quella, in caso di vittoria, di commissionare una valutazione indipendente di tutte le opere infrastrutturali programmate per decidere quali salvare.
Punto fondamentale del loro programma è, poi, l’obiettivo zero consumo di suolo, attraverso il riuso delle aree urbanizzate e del patrimonio edilizio esistente: «Un progetto non in contrapposizione con le richieste dei costruttori — spiega il candidato presidente — , perché costruire vuol dire anche ri-costruire, utilizzando tutte le forme di risparmio energetico e ambientale, per coniugare lavoro, sviluppo e ecosostenibilità». Per fare tutto questo, però, c’è una precondizione: «Riformare la legge 12 sul governo del territorio», che è quello che chiede anche l’associazione dei costruttori.