Vendere Serravalle per continuare
la realizzazione di Tem e Brebemi

Iniziata alle 17 di mercoledì 25 è terminata dopo mezzanotte la discussione in Provincia per deliberare sulla vendita di Serravalle, finalizzata a fare cassa e nel contempo a proseguire la realizzazione delle infrastrutture viarie. Anzi, la svendita perché secondo quanto esposto da diversi consiglieri e confermato anche da analisti finanziari, questa cessione cade proprio in un periodo assai sfavorevole per ricavare un prezzo equo. Così si è espressa l’assemblea: 29 voti favorevoli (Pdl, Lega Nord, Gruppo Misto e Udc), tre contrari (Sel, Lista Civica Un’Altra Provincia/Prc/Pdci e Idv) e il non voto del Pd.


Vendere Serravalle per continuare
la realizzazione di Tem e Brebemi

Iniziata alle 17 di mercoledì 25 è terminata dopo mezzanotte la discussione in Provincia per deliberare sulla vendita di Serravalle, finalizzata a fare cassa e nel contempo a proseguire la realizzazione delle infrastrutture viarie. Anzi, la svendita perché secondo quanto esposto da diversi consiglieri e confermato anche da analisti finanziari, questa cessione cade proprio in un periodo assai sfavorevole per ricavare un prezzo equo. Così si è espressa l’assemblea: 29 voti favorevoli (Pdl, Lega Nord, Gruppo Misto e Udc), tre contrari (Sel, Lista Civica Un’Altra Provincia/Prc/Pdci e Idv) e il non voto del Pd.

La necessità di fare cassa, nel rispetto delle disposizioni del decreto Spending review e del patto di stabilità accomuna tanto Podestà quanto Pisapia, che hanno scelto di mettere sul mercato le proprie quote di Serravalle. “L’ingresso del socio privato in Milano Serravalle-Milano Tangenziali spa consentirà, tra l’altro, il reperimento di risorse necessarie per il completamento delle nuove tratte autostradali previste”, si legge nella delibera approvata.
Concetto ripreso in apertura di seduta del Consiglio provinciale da Podestà: “il dialogo con il Comune di Milano prosegue nella logica condivisa della covendita della Serravalle, con la clausola per l’acquirente di assumersi l’obbligo di continuare la costruzione di Tem e Brebemi”.
Dichiarazioni che la dicono lunga sulla politica ambientalista dei nostri amministratori: non si pensa con gli introiti al completamento delle metropolitane o di opere sostenibili, ma si impone ai futuri proprietari privati di proseguire nella realizzazione di autostrade ad alto impatto ambientale. È sempre e ancora il vecchio modello economico su cui si basa la cura a effetto anticiclico: cementificare, cementificare, cementificare. E il tutto andando a svendere quello che è un patrimonio storico della collettività.
Così, senza il coinvolgimento dei cittadini sul destino delle proprietà pubbliche, in Provincia si è votato a favore di questo ennesimo regalo a privati e banche: ad ASAM, holding delle partecipazioni societarie della Provincia, è stato così dato il benestare alla vendita del pacchetto azionario pari al 52,9% del capitale di Milano Serravalle–Milano Tangenziali S.p.A (prezzo-base d’asta di 4,45 € per azione). Si tratta della più importante operazione finanziaria varata dalla provincia di Milano dal dopoguerra a oggi.

 

Tra opposizione e astensionismo

La maggioranza è stata coesa sui desiderata di Podestà. L’opposizione? Il PD, dopo avere riaffermato come per loro queste infrastrutture viarie siano fondamentali (ovvio, vista la scarsa sensibilità ambientale di questo partito), ha proposto di mantenere in mani pubbliche Serravalle attraverso altre operazioni, come per esempio un allargamento dei soci per rifinanziare la società.
Il meccanismo potrebbe essere analogo a quello della Società tangenziali esterne che vede la presenza del pubblico (Tem) con il 57%, di operatori privati quali Impregilo 15,5%, Pizzarotti 7,9% e del mondo delle cooperative Coopsette 4,1%, Cmb  4%,  Unieco 4%, Cmc 3,2%. Il gruppo consigliare ha poi optato per uscire dall’aula e quindi di non votare: in pratica, si è deciso di lasciare la responsabilità alla maggioranza.
Uniche voci contrarie sono state quelle di Sel e Rifondazione e IDV. Così il voto del Consiglio, arrivato dopo la mezzanotte: 29 favorevoli (Pdl, Lega Nord, Gruppo Misto e Udc), tre contrari (Sel, Lista Civica Un’Altra Provincia/Prc/Pdci e Idv) e il non voto del Pd.

Una piccola nota di costume: “La serietà del confronto avvenuto in aula tra i gruppi sia di maggioranza che di minoranza e del presidente Podestà è motivo di orgoglio per il Consiglio provinciale di Milano e la nostra miglior risposta all’antipolitica” è stato il commento rilasciato alla stampa dal presidente dell’assemblea Bruno Dapei. La percezione, vista da chi stava tra il pubblico è ben altra: salvo rare eccezioni, prevalevano capannelli di consiglieri che parlottavano, continue uscite e rientrate dall’aula, non ascolto degli interventi altrui, letture del quotidiano.
Un comportamento davvero poco decoroso. E noi li paghiamo per difendere l’interesse della collettività. Fino a quando?

Serravalle vendita provincia

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