Piano territoriale provinciale
da correggere con urgenza

copertina PTCPLa data è molto ravvicinata: il 9 di settembre scadono i termini di presentazione delle osservazioni al Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp). Per i non addetti ai lavori, si tratta di una sorta di Piano regolatore che detta i principi dello sviluppo urbanistico, disciplinandone la sua attuazione. Un piano che necessita di forti correzioni, su cui si sta concentrando l’attenzione di cittadini e associazioni e che richiede apporti da parte della società civile e di chi ama il proprio territorio.

Con questo articolo, vogliamo cercare di coinvolgere anche tutti quei soggetti che hanno “maggiore voce in capitolo”, come per esempio i Comuni della Provincia, per spingerli a fornire il loro contributo al fine di scongiurare l’approvazione di  un Ptcp che può e deve essere assolutamente migliorato, soprattutto relativamente alle problematiche ambientali.

In coda a questo testo, trovate anche gli spunti redatti da “Tavolo degli attori Sovranità Alimentare” per muovervi in maniera costruttiva nella direzione della salvaguardia del territorio in cui viviamo. E scusate la lunghezza, ma, parafrasando il modo di dire romanesco, quando ce vo’ ce vo’.

 

Piano territoriale provinciale
da correggere con urgenza

copertina PTCPLa data è molto ravvicinata: il 9 di settembre scadono i termini di presentazione delle osservazioni al Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp). Per i non addetti ai lavori, si tratta di una sorta di Piano regolatore che detta i principi dello sviluppo urbanistico, disciplinandone la sua attuazione. Un piano che necessita di forti correzioni, su cui si sta concentrando l’attenzione di cittadini e associazioni e che richiede apporti da parte della società civile e di chi ama il proprio territorio.

Con questo articolo, vogliamo cercare di coinvolgere anche tutti quei soggetti che hanno “maggiore voce in capitolo”, come per esempio i Comuni della Provincia, per spingerli a fornire il loro contributo al fine di scongiurare l’approvazione di  un Ptcp che può e deve essere assolutamente migliorato, soprattutto relativamente alle problematiche ambientali.

In coda a questo testo, trovate anche gli spunti redatti da “Tavolo degli attori Sovranità Alimentare” per muovervi in maniera costruttiva nella direzione della salvaguardia del territorio in cui viviamo. E scusate la lunghezza, ma, parafrasando il modo di dire romanesco, quando ce vo’ ce vo’.

Per sintetizzare in parte, riprendiamo quanto scritto dal consigliere provinciale Pietro Mezzi: “Il Piano, nel puntare al policentrismo metropolitano, conferma le previsioni infrastrutturali contenute nelle legge Obiettivo riguardanti il territorio provinciale (Pedemonta, Brebemi, Tangenziale est esterna), mentre rinuncia (grazie all’opposizione di comitati locali e sindaci) a prevedere il nuovo tracciato della Toem (tangenziale ovest esterna milanese), da Melegnano a Boffalora, inizialmente proposto”.
Va aggiunto che il Piano non punta, come dovrebbe, al rafforzamento delle rete ecologica provinciale.

Consumo di prezioso suolo

Il Ptcp pone obiettivi propagandistici sul contenimento del consumo di suolo, pur sapendo che tale importante tema non ha, per legge regionale, carattere prescrittivo per i Comuni e per i loro Piani di governo del territorio (Pgt). “Soprattutto -continua Mezzi- rinuncia a pianificare gli ambiti agricoli strategici (aas) nelle aree di parco regionale, limitandosi alle sole aree al di fuori di essi. In questo modo, le aree dedite all’agricoltura all’interno delle aree protette milanesi (Agricolo Sud Mlano, Ticino, Groane, Adda Nord) non avranno una tutela adeguata, così come invece prevede la legge regionale n. 12 del 2005”.
La Provincia, con il suo Ptcp, rinuncia a pianificare e a tutelare le aree agricole della campagna produttiva milanese: rinuncia a una prerogativa forte, di legge, in grado di superare le previsioni della pianificazione urbanistica comunale.
“In realtà –aggiunge Mezzi- la questione sarebbe semplice e risolvibile con facilità, così come si è cercato di fare con gli emendamenti in fase di adozione del Piano. Basterebbe inserire nelle Norme tecniche un’osservazione con la quale si afferma che il Ptcp recepisce, nell’individuazione degli ambiti agricoli strategici, le aree agricole definite dai Piani territoriali dei parchi regionali insistenti nel territorio milanese”.

Lavorare insieme

L’approvazione del Ptcp della Provincia pone quindi un tema che è strutturale per il territorio agricolo e che il Piano stesso dovrebbe disciplinare, e che è necessario introdurre attraverso le osservazioni da presentare entro il 9 settembre.
I lavori fervono e molti soggetti che si stanno occupando di presentare osservazioni, tra cui anche l’Associazione per il Parco Sud: per chi volesse consultare i documenti relativi al Ptcp o fosse interessato a produrre osservazioni, anche puntuali (come per esempio segnalazioni di fontanili o altre emergenze naturalistiche non classificate nel PTCP) può cliccare qui

Intanto, ci sembra opportuno riportare per intero il documento redatto dal “Tavolo degli attori Sovranità Alimentare” che si avvale dei contributi di Giorgio Ferraresi (già Politecnico di Milano),  Luigi Caprarella (Milano Bene Comune), Vincenzo Vasciaveo (DESR Parco Sud Milano) Davide Lorenzoni (Milano Bene Comune), Sergio Bonriposi (Cascina Cuccagna), Angelo Marchesi (Aiab), Stefania Fontana (Acliterra, segret.Tav Att.SA). Si tratta di utili considerazioni che possono contribuire a sviluppare nuove idee per la valorizzazione del nostro territorio.

Si ritiene che questa situazione di criticità debba essere affrontata ponendo al centro delle osservazioni da farsi al PTCP, e quindi al centro di un’azione collettiva e di alleanze larghe con le forze sociali e le associazioni attente al tema del rilancio dell’agricoltura nel nostro contesto alcune fondamentali indicazioni proposte per la condivisione
Non si tratta solo di fornire un aiuto, o un generico indirizzo, per compilare le osservazioni, per condurle ad esito tecnico corretto e neppure solo un operato di coordinamento delle osservazioni.
Riteniamo si tratti soprattutto di assumere la responsabilità civile di esprimere una posizione forte e distinta sul valore strategico delle aree agricole, una posizione che sia alternativa all’ astensione dalla decisone attuata dalla Provincia, una responsabilità collettiva anche mediante la diffusione di questi indirizzi di fondo per le osservazioni.

In termini di indirizzo 
– innanzitutto avanza la proposizione di un sistema agricolo-ambientale e paesaggistico coeso capace non solo di individuare e confermare le ‘aree agricole strategiche’ interne alle aree protette, ma di estenderle e compattarle a sistema legandole alle ‘aree di margine’ e alle ‘aree libere intercluse o di completamento’ (LR 12/2005 art.10, comma 1, lett. a), come desumibili dai Piani delle Regole dei PGT approvati nei vari comuni, e garantendo la connessione di questi sia con il ‘sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato’ (LR 12/2005 art. 9, comma 1) desumibili dai Piani dei Servizi dei PGT approvati, sia con i parchi già esistenti nel ‘tessuto urbano consolidato’.
– tutte le aree vincolate a Parco agricolo debbono essere confermate come ambiti agricoli strategici ed intese come il cuore di un sistema coeso e più esteso, il centro di una nuova gestione del territorio che comprenda le aree contermini a quelle agricole ed i sistemi a parco;
– le aree agricole debbono essere sede di attività primaria che produca, innanzi tutto, cibo di qualità locale ed ambientale, inoltre la stessa attività primaria deve estendere la sua azione alla cura, alla gestione e rigenerazione del territorio, nonché all’azione di governo dei cicli ambientali e delle risorse necessarie ai viventi in modo da contribuire a costituire la bioregione includendo in essa  la città e i suoi sistemi di spazi aperti;
– questa attività deve interessare tutte le aree del sistema unitario proposto costituendo la base di una nuova economia, in parte già in essere, in grado di ricostruire anche la stessa città attraverso l’espressione di ‘valore  territoriale alternativo al valore immobiliare’ ovvero di una risorsa fondamentale per l’uscita dalla crisi.

In termini di coesione e collaborazione tra gli attori
Questi indirizzi strategici sono rivolti a tutti gli interlocutori istituzionali, scientifici, associativi capaci di assumersi responsabilità in questo processo di ridefinizione degli ambiti agricoli strategici e hanno come obiettivo la ricerca e la costruzione di alleanze sociali estese.
Crediamo infatti che tutti noi, in questa occasione, non andiamo ad esprimere soltanto proposte ma rappresentiamo quelle stesse proposte nei progetti ed esperienze che conduciamo, crediamo di poterci definire uno schieramento di attori che vive queste questioni.
Questo documento di indirizzi vuole avere carattere aperto ed inclusivo e si propone per essere una sorta di ‘osservazione base’ fondamentale su cui chiediamo il confronto e la convergenza di tutti gli altri propositori di osservazioni al PTCP che condividano la valorizzazione del ruolo dell’agricoltura
Le proposte della cittadinanza attiva in rapporto con le istituzioni che debbono esprimersi in materia  possono portare anche un rilevante contributo ulteriore rispetto allo stato attuale della agibilità amministrativa di queste proposte (contrattazione ulteriore e ridiscussione della legittimità di convenzioni e patti esistenti).
In termini concreti, in questo quadro generale, riprendendo più specificamente alcune questioni in parte già introdotte  
Viene messo a disposizione un modello per la redazione delle osservazioni (allegato insieme a questo documento)  e che costituisce comunque passaggio indispensabile. Le osservazioni, come già detto in apertura, tenendo presente  anche il loro possibile carattere puntuale debbono:
– proporre la conferma nel PTCP di tutte le aree agricole interessanti i parchi e già presenti nel Piano delle Regole dei PGT approvati;
– proporre la massima connessione possibile delle stesse con il sistema verde normalmente indicato negli atti componenti gli strumenti urbanistici comunali (Piano delle Regole e Piano dei Servizi) specificando la materialità della connessine in termini di aree e di connessioni ecologiche lineari (filari d’alberi, siepi, elementi idrici, ecc. … );
– proporre l’inclusione nel sistema agro-ambientale anche delle aree di margine e delle aree libere intercluse o di completamento;
– garantire, ove indicato nel PTCP, la realizzazione del sistema di corridoi ecologici primari e secondari contribuendo alla loro connessione con le aree agricole;
– impedire la saldatura tra nuclei urbani limitrofi in forme di conurbazione utilizzando, dove già indicato, la categoria di aree ad inedificabilità assoluta o confermando, nei casi di PGT ancora in itinere, la categoria stessa  o la destinazione agricola;
– evidenziare la frammentazione dei sistemi agricoli e ambientali causata dalle opere infrastrutturali; le osservazioni debbono proporre revisione od eliminazione di questi interventi quali elementi di grave rottura del sistema basilare di aree agricole e di cesura dei sistemi connessi e quindi ostacolo alla possibilità di realizzazione di sistema agricolo-ambientale coeso;
– la osservazioni dovrebbero invece proporre valorizzazione e recupero delle infrastrutture del sistema agroambientale, sistemi d’acque e tracciati storici anche in rapporto con i loro terminali urbani
– riprodurre, ove possibile, esempi virtuosi di recupero ad agricolo di aree compromesse (es. comune di Corsico) od in posizioni nodali;
– proporre e sottolineare il rapporto fondamentale tra sistemi verdi e aree agricole con l’obiettivo del reciproco rafforzamento  (Parchi Locali di Interesse Sovracomunale o PLIS, Contratti di fiume, ecc.).
Per quanto riguarda Milano, in particolare, quale nodo centrale
– incentivare con proposte l’orientamento già emerso con il nuovo PGT atto ad includere nelle aree a parco agricolo i sistemi ambientali contigui (Porto di Mare, Cascina Monluè, ecc.)
– sistematizzare ed estendere i casi singoli di recupero di aree agricole e cascine (esempio Cascina Zerbone, ecc. …) rimettendo in discussione  i precedenti progetti insediativi; considerare il sistema cascine in generale come un patrimonio intrinsecamente connesso con il sistema agroambientale
– ricomprendere negli ambiti agricoli strategici le aree agricole già destinate da precedenti strumenti urbanistici a lottizzazioni (Progetto Casa, Accordi di Programma, Piani d’Area, ecc. .. ) ma decadute o non ancora realizzate;
– proporre una consulta permanente tra i comuni esterni, Milano ed enti parco, finalizzata alla realizzazione di un patto interattivo per la difesa dell’agricoltura e alla costruzione di un territorio coeso.

 

PTCP Osservazioni

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