Tem, inaugurazione farlocca,
corteo vero, disastro annunciato

no tem melzo

[hmyt]http://www.youtube.com/watch?v=ySv-K7woGU4[/hmyt]

Non in cantiere né tra i campi che si andranno a sventrare: la cerimonia d’inaugurazione dei lavori della Tem di lunedì 11 giugno si è tenuta al chiuso, anzi blindata, nel palazzo della Provincia in pieno centro di Milano.
Presenti in pompa magna il ministro delle Infrastrutture Corrado Passera, i presidenti delle province di Milano, di Lodi e di Monza – Brianza, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni (arrivato elegantemente in ritardo), il suo assessore Raffaele Cattaneo e l’amministratore delegato di Tangenziale est esterna Spa Antonio Marano. Per dare una qualche consistenza all’evento, hanno presentato in diretta un cantiere della BreBeMi, spacciandolo per quello della Tem, aumentando l’aria surreale dei discorsi “sulla grande opera pronta in tre anni, prima dell’apertura dell’Expo”. Dulcis in fundo: durante la diretta dell’inaugurazione del falso cantiere Tem, c’è stata persino la benedizione di un sacerdote. Momento solenne in cui tutti si sono alzati in piedi, hanno fatto il segno della croce ed hanno recitato il Padre Nostro.
All’esterno, un combattivo presidio di ambientalisti, “controllato a vista” da uno schieramento di polizia innumerevole, oltre alla polizia in borghese. Nonostante questo, qualcuno è riuscito a entrare nella sala della “cerimonia” e a srotolare una bandiera NO TEM, gridando in coro No TEM, No TEM, No TEM, fino a quando braccia forti hanno trascinato fuori e schedando i manifestanti.

Tem, inaugurazione farlocca,
corteo vero, disastro annunciato

no tem melzoNon in cantiere né tra i campi che si andranno a sventrare: la cerimonia d’inaugurazione dei lavori della Tem di lunedì 11 giugno si è tenuta al chiuso, anzi blindata, nel palazzo della Provincia in pieno centro di Milano.
Presenti in pompa magna il ministro delle Infrastrutture Corrado Passera, i presidenti delle province di Milano, di Lodi e di Monza – Brianza, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni (arrivato elegantemente in ritardo), il suo assessore Raffaele Cattaneo e l’amministratore delegato di Tangenziale est esterna Spa Antonio Marano. Per dare una qualche consistenza all’evento, hanno presentato in diretta un cantiere della BreBeMi, spacciandolo per quello della Tem, aumentando l’aria surreale dei discorsi “sulla grande opera pronta in tre anni, prima dell’apertura dell’Expo”. Dulcis in fundo: durante la diretta dell’inaugurazione del falso cantiere Tem, c’è stata persino la benedizione di un sacerdote. Momento solenne in cui tutti si sono alzati in piedi, hanno fatto il segno della croce ed hanno recitato il Padre Nostro.
All’esterno, un combattivo presidio di ambientalisti, “controllato a vista” da uno schieramento di polizia innumerevole, oltre alla polizia in borghese. Nonostante questo, qualcuno è riuscito a entrare nella sala della “cerimonia” e a srotolare una bandiera NO TEM, gridando in coro No TEM, No TEM, No TEM, fino a quando braccia forti hanno trascinato fuori e schedato i manifestanti.

Corteo di controinaugurazione

Molto più partecipata la manifestazione del giorno precedente a Melzo, dove un migliaio di partecipanti hanno dato vita a un vivace corteo, organizzato dai presidi No Tem e dalle associazioni ambientaliste. Dal centro della cittadina si è giunti sulla Rivoltana sino alla vista del cantiere logistico di Trucazzano. Nonostante lo schieramento di polizia in tenuta antisommossa, vi sono state azioni a sorpresa di un gruppo di manifestanti che attraverso campi e fossi è entrato nel cantiere blindato (ma non troppo) e sparato fumogeni da una ruspa. Sempre a sorpresa, c’è stato poi il montaggio di un gazebo sulla statale, smontato quando i fumi hanno annunciato l’«invasione riuscita».

I perché del No

Gli interventi alla fine del corteo hanno potuto enunciare solo una minima parte delle tante e tante ragioni contro la Tem.
La nuova autostrada a sei corsie collegherà la A1 con la A4, tra Melegnano e Agrate, senza risolvere nessuno dei grandi nodi di congestione di cui soffre la mobilità milanese.
La nuova arteria non alleggerirà l’attuale Tangenziale Est, perché il traffico di collegamento tra le due autostrade è una quota estremamente minoritaria rispetto a quello diretto verso Milano e i comuni di prima cintura. All’opposto, convoglierà 60.000 veicoli/giorno verso la città e il suo anello tangenziale, grazie ai due raccordi autostradali di Cassanese e Rivoltana. Oltre ai danni alla qualità dell’aria e alla vivibilità metropolitana, va ricordato che per allargare queste due arterie stradali non si ha avuto scrupolo alcuno nell’abbattere magnifici filari di pioppi del Parco Trenzanesio (Villa Invernizzi): “un omicidio di paesaggio, uno dei più belli dell’est Milano” afferma senza mezzi termini Luca Carra, di Italia Nostra.
Ma l’inaudita violenza territoriale non si ferma purtroppo qui. Il nuovo sistema autostradale avrà come effetto diretto la distruzione di 700 ettari di fertile terreno, in gran parte del Parco Sud. Ma diverse centinaia di aziende agricole saranno messe in ginocchio a causa della frammentazione dei loro appezzamenti.
“Quanto sta per abbattersi sulla nostra regione è il peggior disastro ambientale dell’ultimo ventennio – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – un disastro pianificato a tavolino, che distruggerà per sempre migliaia di ettari di suolo fertilissimo, fiaccando una delle agricolture più produttive d’Europa, e il tutto, si badi bene, all’interno del Parco Regionale più minacciato della Lombardia”.
L’Associazione per il Parco Sud è ben conscia che un simile progetto snaturerà irrimediabilmente tutto il fronte est del Parco. Ogni azione lecita, dai ricorsi legali alle manifestazioni di piazza, ci vedrà attivamente al fianco per impedire lo scempio irreversibile del territorio. E continueremo a informare e sensibilizzare i cittadini perché cresca la protesta nei territori.
Tutto questo perché non è ancora troppo tardi: i costi dell’opera adesso sono lievitati a 2,3 miliardi, di cui si sono visti sinora solo le briciole (120 milioni), utili a far lavorare le ruspe della società Pizzarotti, che non a caso detiene il 7.9% della Tem spa. E per il resto, tanto le banche quanto gli azionisti pubblici e privati di Tem Spa si trovano con le casse vuote.

Tem, inaugurazione farlocc

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